MIGRANTI, PER ALEX CONTINUA LO STALLO. 13 MALATI SBARCATI

MIGRANTI, PER ALEX CONTINUA LO STALLO. 13 MALATI SBARCATI

Stamattina sembrava tutto risolto poi per la nave Alex della Ong Mediterranea Saving Humans che giovedì ha soccorso un gommone in difficoltà con 54 persone a bordo al largo della Libia, è iniziata un’attesa lunghissima. Un insieme di batti e ribatti tra i due governi, quello maltese e quello italiano.Poi nella mattinata era giunto il comunicato che Malta mandava le Forze armate a recuperare i migranti ma la decisione era giunta dopo un compromesso: “A seguito di contatti tra i governi maltese e italiano, e’ stato deciso che Malta trasferira’ 55 migranti, che sono stati salvati in mare al largo della Tunisia e che sono a bordo della nave Alex, a bordo di una nave delle Forze armate di Malta e saranno accolti a Malta. D’altra parte, l’Italia prendera’ 55 migranti da Malta”. E prosegue: “Questo accordo non pregiudica la situazione in cui questa operazione ha avuto luogo e in cui Malta non ha alcuna responsabilita’ legale, ma fa parte di un’iniziativa che promuove uno spirito europeo di cooperazione e buona volonta’ tra Malta e l’Italia”.E quindi sembrava risolto.Salvini però oltre a ringraziare gli amici di Malta che avevano dato la disponibilità ad accoglierli al porto de La Valletta non perdeva occasione di continuare ad attaccare la Ong “c’è un porto sicuro indicato, se Mediterranea disobbedisce, sarebbe di una gravità inaudita”.Secondo l’Ong ci sarebbero però dei motivi di sicurezza: “Amici miei, basta, e allora è evidente che si tratta di un atto di pirateria anche in questo caso, mica c’è di mezzo la Libia”. Ma la Ong si è rifiutata per le condizioni psicofisiche delle persone a bordo e le caratteristiche della nave, non in grado di affrontare la traversata verso Malta. E in un tweet ha scritto: “siamo disponibili a trasferire i naufraghi su motovedette maltesi o della guardia costiera italiana”, aggiungendo poi, sempre sul social, la ong: “Siamo ora al limite delle acque territoriali italiane in attesa che venga al più presto assegnato un porto sicuro di sbarco per le 54 persone salvate da Alex Mediterranea. Prima che la situazione a bordo diventi insostenibile”. Dopo tre ore, nel primo pomeriggio è stata disposta l’evacuazione per motivi di salute per 13 persone: undici donne, due mariti e cinque bambini.Dopo una visita a bordo dei medici, intanto era stata disposta l’evacuazione sulla motovedetta CP300 della Guardia Costiera delle prime 13 persone salvate dalla Alex: si tratta dei soggetti più vulnerabili come bambini e donne e delle loro intere famiglie. Mancavano di sbarcare gli altri 36 naufraghi rimasti. La Ong trattava: “l’accordo tra governi italiano e maltese è confermato da entrambe le parti, aspettiamo che le autorità organizzino il trasferimento a Malta su assetti militari, visto che non può avvenire a bordo della Alex”. Sono da poco passate le due di pomeriggio quando dal Viminale arriva la notizia. Accordo totale tra Italia e Malta. La Valletta “è disponibile ad accogliere gli immigrati a bordo della Alex, e Roma ne riceverà altrettanti da Malta per lasciare invariata la pressione dell’accoglienza sull’isola”. In pratica non si accettano i migranti salvati dalla Ong che stanno al largo di Lampedusa ma quelli che ora sono a Malta sì, come dire: non è questione di migranti ma di chi interviene. Un vero paradosso. E il ministro dell’Interno Matteo Salvini continua con fermezza la linea dura con le ong colpevoli di salvare vite in mare, firmando il decreto per non far attraccare la nave Alex in porto. Passano le ore con la barca strapiena al largo quando in serata arrivano parole pesanti dal Viminale. “Mediterranea rifiuta l’offerta del governo italiano, ovvero il trasbordo degli immigrati per condurli a La Valletta, a condizione che in porto entri anche l’imbarcazione della ong Alex. E’ una provocazione, una scorciatoia per dribblare le norme di un altro Paese membro dell’Unione europea. Vogliono l’impunità”. Ma dalla Ong ribattono alle affermazioni del ministero dell’Interno: “Avevamo chiesto di essere scortati con rifornimenti di acqua e cibo, di non essere sottoposti ad alcuna misura restrittiva e di non entrare alla Valletta ma trasbordare le persone in acque internazionali. Ci hanno detto, dopo aver sentito Malta, che non c’era problema”. Sono le nove di sera quando le notizie filtrano dal Viminale e sull’imbarcazione migranti ed equipaggio sono stanchi, con poca acqua, dopo una giornata cominciata con l’annuncio dell’accordo. Niente Malta. Mediterranea rifiuta l’offerta del governo italiano, ovvero il trasbordo degli immigrati per condurli a La Valletta, a condizione che in porto entri anche l’imbarcazione della ong Alex” A riferirlo sono fonti del Viminale secondo cui «la risposta di Mediterranea, che inizialmente aveva detto di non essere in grado di arrivare in condizioni di sicurezza fino all’isola, prevede la possibilità di fermarsi, trasbordare tutti gli immigrati su altre imbarcazioni messe a disposizione da Roma o La Valletta e invertire la rotta a circa 15 miglia nautiche da Malta (acque internazionali)”. “La situazione, continuano le stesse fonti, si è quindi improvvisamente complicata, anche perchè il rifiuto a entrare in porto (e quindi ad assoggettarsi ai controlli e alla legge maltese) è considerato dal Viminale una provocazione assurda e una scorciatoia per dribblare le norme di un altro Paese membro dell’Unione europea.