DIVERSAMENTE VIVI, VOCI DAL BUIO DEL ‘FINE PENA MAI’
Diversamente vivo, due anni di lettere dall’inferno del 41bis. “Snaturati dal vivere e privati della libertà siamo stati dai giusti giustiziati nell’essenza di esistere”. Cento giorni, le pagine di un diario dal giorno della laurea in carcere, a Catanzaro, quando tutto è attesa di un nuovo futuro… fino all’inaspettato trasferimento in altro carcere lontano… e tutto ricomincia daccapo.Mentre le cronache ci parlano di carceri sempre più invivibili e pronte ad esplodere, due voci dalla condizione estrema del fine pena mai e del 41bis. Per rompere il muro dell’indifferenza. O almeno provarci.Impossibile non parlarvene. E’ stato il mio pensiero costante degli ultimi tre anni. Due libri che nascono dalle nostre prigioni, con testi di due persone con finepenamai, che mi sono impegnata a curare. Diversissimi l’uno dall’altro, per forma e contenuti. Diverso il respiro, diverso lo spirito, diversi i destinatari, se pure a qualcuno di preciso si pensa quando si impugna una penna per mettere in fila parole che varchino le mura della propria cella. Eppure, adesso che li ho tutti e due sotto gli occhi, freschi di stampa, portano entrambi ragioni al rifiuto, che in me nel tempo è maturato, a questa “strana pratica” e “alla pretesa di rinchiudere per correggere avanzata dai codici moderni”, per dirla con Foucault…CONTINUA SU REMOCONTRO:
