TORNARE AD ESSERE ORGOGLIOSI DELL’ITALIA? FACILE: BASTA RIPRISTINARE LA LEGALITA’ E DIRE BASTA AL PRECARIATO.

TORNARE AD ESSERE ORGOGLIOSI DELL’ITALIA? FACILE: BASTA RIPRISTINARE LA LEGALITA’ E DIRE BASTA AL PRECARIATO.

Barak Obama parla di occupazione, di sviluppo per l’ economia, di lotta alla recessione…E tutti a battere le mani. Perchè battere le mani al presidente degli Stati Uniti d’ America? Perchè non pretendere qualcosa anche noi italiani? Recessione: quel poco di lavoro che c’ è, c’è: perchè dover svendere i nostri giovani al lavoro interinale o ai “contratti” di precariato, ovvero il lavoro a progetto? Essendo stato responsabile del personale di un’ agenzia di lavoro interinale, uno dei problemi più frequenti era quello delle aziende che, trovatesi bene con un dipendente interinale, dopo 36 mesi (TRENTASEI MESI, OVVERO TRE ANNI) di lavoro somministrato si ritrovano in difficoltà, perche non potendo altrimenti dovrebbero provvederne alla stabilizzazione, ovvero all’ assunzione diretta e a tempo indeterminato, come previsto dalle disposizioni di legge. Se un’ azienda (la gelateria che apre solo nella stagione estiva) ha bisogno di un lavoratore, va bene. Ma come mai permettere di tenere in regime di precariato un povero giovane tre anni (DICO TRE ANNI) un periodo di tempo enorme, 1095 giorni o 1096 se tocca un anno bisestile, vietandogli di fatto il potersi comprar casa, mettere su famiglia, costruirsi un futuro? Una vecchia pronuncia dell’ Ispettorato del Lavoro di Bologna (ora Direzione Provinciale del Lavoro) stabiliva che la presenza continuativa di personale a tempo determinato in azienda per le stesse mansioni costituisce frode dei diritti dei lavoratori, e quindi imponeva la trasformazione a tempo indeterminato dei rapporti di lavoro costituiti illecitamente a termine. Perchè il lavoro interinale e  il contratto di lavoro a tempo determinato esteso ovunque e a chiunque non serve a fare nuova e stabile occupazione, serve solo a imporre ai giovani e ai più deboli stipendi al minimo sindacale, spesso con straordinari non retribuiti, rinuncia al sindacato e alla malattia, “perchè tra tre mesi vediamo, e se sei bravo ti rinnoviamo il contratto”:  posti di lavoro comunque necessari in azienda, viene offerta una copertura a basso costo, debole e poco tutelata. Se solo potessimo dare al 25% dei giovani italiani la possibilità di potersi costruire, con qualche certezza, il proprio futuro, incentiveremmo le spese, il consumo e potremmo dare la giusta scossa all’ economia italiana, morente ormai da troppo tempo. Chi vuol esser lieto sia, del doman non vi è certezza diceva Lorenzo de Medici: la certezza non fa parte della natura umana, visto che oggi ci siamo domani chissà…. Se però, in quei tre anni di precariato evitato il lavoro in azienda dovesse calare, PER GRAVI E DIMOSTRABILI NECESSITA’ (non quelle generiche compendiate nella riforma del lavoro a firma dell’ ex ministro Fornero) potremmo provvedere al licenziamento delle persone in esubero. Se avessimo un’ Agenzia per l’ Impiego (come viene chiamata dalla legge l’ Ufficio di Collocamento) efficiente, che come in Germania, Belgio ed Inghilterra fosse una reale mediatrice tra la domanda e l’ offerta in un mondo del lavoro onesto e retto da leggi migliori di quelle attuali, potrebbe essere più facile il reimpiego di tali risorse, in nuove aziende o presso lavori socialmente utili. Perchè Marchionne reclama la flessibilità in uscita (o licenziamento facile) nel mondo del lavoro come negli altri paesi, ma mentre gli altri paesi vi è flessibiltà anche nel rientro nel mondo del lavoro, in Italia chi diventa disoccupato rischia di cadere in uno stato di indigenza cronica perdurata nel lungo periodo. Se tutti coloro che non possono essere offerti a nuove ditte per il lavoro e non possano essere impiegati, compatibilmente con la loro professionalità in lavori socialmente utili, fossero trattati con dignità (in Germania o in Inghilterra, il sussidio di disoccupazione che compete solo nel caso effettivo in cui non possa essere offerta una nuova occupazione o un nuova possibilità di riclassificazione professionale ha importi dignitosi per il mantenimento del nucleo famigliare), probabilmente non avremo il tasso di indigenza e povertà che abbiamo, e nemmeno i numerosi suicidi che abbiamo sulla coscienza, come quello  di Giuseppe Burgarella, uccisosi a Trapani l’ 8 febbraio scorso. Risolviamo il problema del lavoro, diamo agli anziani la possibilità di andare dignitosamente in pensione tirando un sospiro di sollievo dopo 40 anni di lavoro massacrante e permettiamo che il loro posto di lavoro possa essere occupato stabilmente da giovani, che non saranno più vite precarie, mantenute dai genitori ma potranno diventare protagonisti delle loro vite, di un futuro da costruire e in cui avere delle possibilità, come i giovani degli altri paesi civili del mondo. E, se non fosse possibile, almeno un reddito minimo garantito alla sussistenza per chi ha famiglia e ha perso il lavoro, tutta gente che per anni ha pagato contributi all’ INPS e le auto blu dei politici con le tasse che pagavano, e anche solo per questo non meritano di essere abbandonati a loro stessi. Di avere un fisco, quindi uno Stato che preleva il necessario per il suo mantenimento e per potere garantire i servizi ai cittadini, come succede in Germania, dove la pressione fiscale non è troppo diversa dalla nostra, ma dove vengono garantiti servizi adeguati alla gente e dove il cittadino in difficoltà non viene ghermito e abbandonato da uno Stato arrogante ed approfittatore. Lo diceva Berlinguer (o Voltaire, non mi ricordo), ma quando in uno stato si smette di essere cittadini per diventare sudditi, la democrazia è morta. Poesia? Utopia? In altri paesi, quelli che invidiamo, è possibile. Con una oculata gestione della spesa. Se l’ articolo 11 della Costituzione ripudia esplicitamente la guerra, perchè dobbiamo spendere cifre folli per munirci di armi del tutto inutili, come i criticatissimi cacciabombardieri di nuova generazione F35 talmente costosi ed inefficienti che anche il Pentagono ne ha sospeso l’ adozione; un’ arma ripudiata anche da coloro che l’ hanno progettata ma che l’ Italia ha comperato e, oltre al danno la beffa, ne parteciperà pure alla costruzione nello stabilimento appositamente costruito a Cameri (Novara), una cattedrale nel deserto appositamente costruita, dal costo di 800 milioni di euro e che il Sole 24 Ore, in un suo ottimo articolo del 24 ottobre 2012 stima comporterà perdite complessive pari a 13 miliardi di euro pari al 77% del capitale investito, uno dei peggiori fallimenti della storia della finanza italiana. Senza contare che al costo di un singolo cacciabombardiere ( € 106.7 milioni), potremmo risanare il bilancio di un grosso comune metropolitano, uno di quelli che chiude gli asili nido per mancanza dei fondi e sospende i servizi autoferrotranviari perchè non ha i soldi per comprare il gasolio per gli autobus. Ottimizzare le spese, perchè se è vero che in Italia i servizi della pubblica amministrazione sono spesso scadenti o assenti, il loro costo per il contribuente è molto più alto che negli altri paesi della Comunità Europea, e questo è sintomo di spreco, disorganizzazione  e mal gestione grave. E la politica: una volta essere un tribuno della plebe, ai tempi dell’ antica Roma, era un incarico d’ onore, ed un dovere morale tutelare gli interessi dei propri elettori. Ormai, se si è troppo vecchie per fare le veline in TV o se si è troppo scarsi per fare i calciatori, la carriera più remunerativa che si possa fare in Italia è quella del politico, parlamentare o anche a livello regionale, una carriera ottimamente retribuita, piena di benefit lussuosi quali auto blu, rimborsi spese, trasferte e altre  indennità, che offre possibilità ampie di arricchimento personale durante il mandato e un cospicuo vitalizio per quando si finisce la carriera. Una carriera tutelata, perchè  offre la possibilità di imporre nuove tasse ad un popolo stremato per garantirsi aumenti di indennità e tutela dei propri privilegi. E dove, grazie alla poca morale, chi è colto con le mani nel sacco non deve nemmeno dimettersi, tanto alle elezioni successive, complice il meccanismo delle graduatorie elettorali, riavrà il suo posto in Parlamento visto che è possibile scegliere il partito ma non la gente da eleggere. E in paesi civili come la Germania, il Ministro della Pubblica Istruzione Annette Schavan si è dimesso, vergognandosi, perchè venne scoperto che trent anni prima, si era laureata spacciando per originale una tesi per il dottorato copiata. Si dimettono politici colpevoli di avere copiato i compiti da giovani, per la vergogna e la perdita della dignità morale: in Italia invece no, visto che abbiamo i politici con il più basso livello di scolarizzazione in Europa, persone che nelle interviste sbagliano anche a coniugare i verbi e i costrutti grammaticali e che spesso le lauree se le vanno a comprare in università compiacenti in Svizzera e in Albania, come molti politici ai vertici hanno provveduto a fare. Le elezioni sono vicine: chiudendo le porte al passato e scegliendo gente nuova, con idee nuove e buoni e chiari programmi elettorali potremmo fare tanto per il futuro del nostro paese. E chissà, forse un giorno, potremmo tornare ad essere orgogliosi di essere italiani, senza dover pensare o proclamare che essere americano, tedesco o inglese sia meglio.