ALITALIA: VENTO MALEDETTO

Siamo sicuri che voliamo Alitalia? Può succedere infatti di acquistare un biglietto della nostra compagnia di bandiera e di ritrovarsi, invece, a volare con una compagnia romena, “Carpatair”. Il tutto “quasi” senza saperlo, a causa di una certa opacità nelle procedure per l’acquisto di un biglietto. In queste ore, è scoppiata una vera e propria polemica, dopo l’incidente di sabato scorso, in cui unAtr 72di proprietà della compagnia romena “Carpatair”, in volo per conto di “Alitalia”, sulla rottaPisa – Roma,è finito fuori pista dopo un atterraggio a Fiumicino. Le dinamiche sono ancora da chiarire, ma le polemiche non sono di certo mancate.Una premessa:Lenormeeuropeee ilcodice della navigazioneprevedono che, al momento dell’acquisto del biglietto, il passeggerosappia sempre con chi concretamente voleràe anche la tipologia dell’aeromobile. Ma siamo sicuri che ciò avviene?. Chi acquista un biglietto “Alitalia”, anche per brevi tratte, non è detto che paghi poco, anzi spesso e volentieri per un’ ora di volo, si possono anche pagare trecento euro. In questo periodo di forte crisi che l’intera Europa sta attraversando, è un po’ eccessivo, ma chi può permettersi di volare comodamente su “Alitalia”, paga, augurandosi di avere a disposizione tutti i confort che la compagnia mette a disposizione nel pacchetto / costi. Quindi ci convinciamo che sia tutto a norma e soprattutto che l’aereo sia sottoposto a controlli continui. Ma dopo quel che è accaduto sabato scorso, la conferma è che potrebbe non essere cosi.Qualcuno ha anche testimoniato, come nelle settimane precedenti il volo incriminato, comparisse spesso ilcodice vettore “Iata”, al posto del nome di Carpatair. Strano no? Forse “Carpatair”, non godeva già di una bella nomina?Dopo l’incidente che è costato sedici feriti, di cui due gravi, è scomparso il “logo Alitalia”. Perché cancellarlo, soprattutto di notte, se la società è in regola?. L’Alitalia ha sottolineato, che nulla poteva far prevedere rischi. “Uil Trasporti”, invece, aveva in passato già denunciato il numero di avarie e di problemi accusati dalla compagnia romena che operava in accordo con Alitalia. C’è chi sostiene che bisognava sciogliere il contratto con la compagnia romena e c’è chi sostiene che gli aerei “Carpatair”, avevano sempre superato i test. “Questi aerei “Carpatair”, venivano sottoposti regolarmente ad ispezioni senza preavviso, ed erano risultati efficienti”. Queste le parole chdel direttore Enac dell’aeroporto di Fiumicino, Vitaliano Turrà, replicando alla Uil trasporti.Ma non ha l’obbligo “Alitalia”, di verificare la qualità del velivolo, la manutenzione sull’aereo, l’idoneità del pilota, e soprattutto di garantire la sicurezza dei voli che appalta ad altre compagnie?Il contratto con la compagnia romena, momentaneamente è stato sospeso fino a chiusura delle indagini. Su quanto accaduto, sono state aperte quattro inchieste da parte di Alitalia, Enac, Procura della Repubblica e Agenzia per la sicurezza del volo. Tra le ipotesi ci sarebbe anche quella dell’errore umano delpilota. Pare chegià venerdì sera, sulla pista di Roma -Fiumicino c’era vento a 25 nodi con raffiche fino a 40. In tali condizioni, un comandante dovrebbe prendere in seria considerazione la possibilità di andare in un aeroporto alternativo, in questo caso si poteva atterrare a Ciampino , o a Napoli. Perché il pilota non l’ha fatto? Per il momento resta un mistero, saranno le indagini a chiarire i tanti “Perché”.Intanto resta il fatto che quando un cittadino compra un biglietto aereo, dovrebbe assolutamente sapere se sta comprando un volo Alitalia . Mi sembra il minimo, no?