PESTAGGIO IN SPAGNA, PER I MILLENNIALS VALE PIU’ UN LIKE CHE LA VITA DI UN RAGAZZO

PESTAGGIO IN SPAGNA, PER I MILLENNIALS VALE PIU’ UN LIKE CHE LA VITA DI UN RAGAZZO

UN TOTALITARISMO GLAMOUR.È l’essenza del nuovo totalitarismo liberal e glamour. Ed eccoli, i vacui Millennials, la grigia selfie generation fashion addicted e trendy, mutila di passioni politiche, open mind e market friendly: 300 ragazzi – nativi a capitalismo integrale – tutti intenti a filmare con l’inseparabile telefonino un connazionale pestato senza pietà da tre manigoldi. Pestato a sangue fino alla morte. Nell’indifferenza generale di chi, intorno a lui, non si curava d’altro se non di riprendere coi dispositivi digitali quanto stava accadendo, per poi “postare” nell’open space di internet e “condividere” quello spettacolo, nella speranza di attirare più “like”. L’EPOCA DELL’HOMO VIDENS.La mediatizzazione ha ormai fagocitato il reale. L’homo videns, come in modo ficcante ebbe a definirlo Sartori, ha spodestato la soggettività agente e responsabile. Lo spettacolo permanente – non importa se ci scappa il morto – ha sostituito il reale: che esiste ormai solo nella umbratile forma di realtà mediatizzata. La comunità reale è stata detronizzata a beneficio della community virtuali delle monadi senza finestre, sempre connesse alla rete e disconnesse dalla realtà. Et voilà, la bellezza della società digitale femminilizzata e post-eroica, che non ha più in Che Guevara il proprio modello e nelle lotte anti-imperialistiche il proprio riferimento, ma solo nelle star hollywoodiane e in Vacchi, nel pacifismo belante e salmodiante, nella passività ebete del plusgodimento turbocapitalistico e postborghese. Ecco qui l’Erasmus generation apolide e sradicata, gaudente e senza impegno, che si diletta tra aperitivi e movida tra lidi greci e spagnuoli, assorbita nel vortice di unhic et nuncdisinibito, senza differimenti e tempi morti, il cui senso ultimo si coagula nel noto adagio della civiltà dei consumilife is now. Nessuno interviene, né si scandalizza: per la selfie generation dei Millennials l’unica cosa contro cui valga la pena insorgere è l’autoritatismo (rosso o nero), identificato senza riserve con tutto ciò che può limitare, disciplinare e frenare il giuoco del godimento ininterrotto.