IL GIOCO DELL’OCRA

IL GIOCO DELL’OCRA

Il gioco dell’ocra. Che cos’è? Un specie di gioco dei ruoli, si pratica in un ambulatorio radiografico della Asl della mia città. Al loro arrivo, ai pazienti viene consegnato un bigliettino con il nome di un colore, dicono per questione di privacy, allo scopo di nascondere agli altri il loro cognome che, giunto il proprio turno, non sarà urlato dalla fragorosa chiamata dell’altoparlante ma sostituito col nome del colore assegnatogli. Esauriti i pochi colori dell’arcobaleno, verde, giallo, blu, viola, arancio, rosso, comincia il dramma, i pazienti sono ben di più di sei, allora ecco i colori secondari e quelli terziari, fino a quelli ignoti ai più, il mirtillo, il ribes, l’ocra.Un paesano, sedutomi accanto, mi chiede di quello toccatogli in sorte, “che cos’è il ribes?” mi fa.“Un frutto rossastro, credo, mai visto un ribes in vita mia” gli rispondo incerto, interrotto dalla chiamata dell’ocra cui nessuno si alza per rispondere. “Ocra, ocra”, ripete l’addetta al microfono che, infine spazientita, sbotta urlando “signora D’Aloia”, ahimè, la vecchietta cui avevano assegnato l’ocra, finalmente chiamata in causa con il suo vero nome, si alza, “Sono io, sono io” dice.“Signora”, la redarguisce la caposala, “è mezz’ora che stiamo chiamando l’ocra, non lo sapeva che è lei?”E quella, indignata, “Oca a me non mi chiama nessuno”.E l’altra “Ma che cosa ha capito? Legga bene il bigliettino che le abbiamo dato, l’ocra è un colore”.“E io che ne so, pensavo che avete sbagliato a scrivere, ma se l’oca è bianca perché allora non scrivete bianco, invece di sfottermi con il nome di oca?”La risata generale sdrammatizza l’incredibile scenetta. “E che cazzo di sistema”, dico al vicino, “sarebbe bastato dare un numero secondo l’ordine d’arrivo.”E quello: “No, troppo semplice, forse lo fanno per intrattenerci un po’”.“Sarà” gli rispondo incredulo, pensando che nel bollente caldo lugliarolo della mia piatta città, la fantasia creativa dei direttori sanitari piatta non è. Devono pur mostrare che servono a qualcosa.