IL NAZIONALISMO ITALIANO? PIÙ ESTETICO CHE POLITICO

IL NAZIONALISMO ITALIANO? PIÙ ESTETICO CHE POLITICO

La fascinazione per Putin spiega bene la bizzarra natura del nazionalismo italiano, che nazionale in realtà non è mai stato: ha applaudito ogni modello autoritario straniero – dai golpisti filo americani degli anni ’60 fino al nuovo Zar e ai suoi attendenti – riservando la sua antipatia a qualunque formula politica della nazione in cui viveva: non gli piaceva l’Italia dei monocolori Dc ma neanche quella del pentapartito, e figuriamoci quella del compromesso storico, e Craxi era un forchettone rosso, e Spadolini un eunuco. Direi che abbiamo avuto un nazionalismo più estetico che politico: innamorato della forza più che dei suoi contenuti o del suo Paese, e infatti amò tantissimo la Thatcher dei Blocchi H e dell’esercito contro i minatori, e ogni tipo di bombardamento e generale ribaldo, la dottrina Bush, il comandante Arkan, il napalm, eccetera, e dobbiamo solo ringraziare che non abbia governato quando anche da noi una guerra sarebbe stata possibile.