NAPOLI. TUTTA QUESTA POLIZIA TANTO PER FAR VEDERE?
Salvini lascia a desiderare, anche come ministro degli interni. Intendo in senso tecnico. Dal punto di vista politico e morale l’abbiamo già pesato e valutato.Salvini negli ultimi mesi è andato due o tre volte a Napoli e si è soffermato -con imponente seguito di telecamere e microfoni- sul quartiere Vasto che è di fianco alla Stazione Centrale. Lì da molti anni c’è una notevole concentrazione di africani. Gente che in parte vive di piccoli commerci e in parte vive di espedienti. C’è la prostituzione, ovviamente, e un po’ di spaccio, ma l’una e l’altro -è bene tenere sempre a mente- ad uso della clientela indigena. Non mi pare che ci siano mai stati gravi episodi di intolleranza o consistenti manifestazioni di insofferenza dei locali verso l’umanità dolente e problematica che si raccoglie in quelle strade. Niente di speciale, insomma, fino alla scorsa estate quando sono iniziate -contemporaneamente- le visite di Salvini e le lamentele dei locali per alcune intemperanze degli africani. Le due evenienze tanto contemporanee da indurre l’eterna domanda: viene prima l’uovo o la gallina?Ieri sono passato dalla Stazione Centrale ed ho notato che c’era una montagna di vigili urbani, militari, carabinieri, finanzieri e poliziotti in divisa e in borghese. Erano più del solito, praticamente erano ovunque. Mi hanno fatto sorridere i poliziotti in borghese che presidiavano a coppie gli accessi alle metropolitane. Ho pensato: “E se li riconosco io sai che contrasto efficace alla criminalità?”.Tanto impiego di forze in uno spazio limitato (la Stazione e le immediate vicinanze) me lo posso spiegare solo con l’esigenza di rendere evidente la presenza non dello Stato, ma del ministro degli interni come unico baluardo all’invasione di africani.Nel pomeriggio di oggi sono passato di nuovo dalla Stazione e ho percorso una strada che porta a Piazza Nazionale che si trova proprio lì a due o trecento metri. La visione è stata la stessa: quasi più poliziotti che passeggeri e turisti. Poliziotti intenti a contemplare l’umanità di colore che sbarca il lunario alla meno peggio o si ripiega nella sua malinconica condizione di senza casa, senza soldi, senza nulla.Nel frattempo, verso le 17, i locali sparavano allegramente una dozzina di colpi davanti a un bar di Piazza Nazionale.I soliti ‘ferri’, ‘tarantelle’, ‘stese’, ‘botte’. Sparati e sparatori, quasi certamente, i soliti noti e solite le note ragioni. Soliti anche le donne e i bambini capitati in mezzo alla tarantella pomeridiana.E allora, mi sono chiesto, tutta ‘sta polizia tanto per far vedere?
