“PENELOPEGATE” : FRANCOIS FILLON SI DIFENDE E CHIEDE SCUSA AI FRANCESI.

“PENELOPEGATE” : FRANCOIS FILLON SI DIFENDE E CHIEDE SCUSA AI FRANCESI.

Dopo dieci giorni di accuse relative all’impiego – sospettato fittizio – della moglie e dei suoi due figli in qualità di suoi assistenti parlamentari, François Fillon ha contrattaccato ieri, durante una conferenza stampa da lui stesso convocata.Il candidato de « Les Républicains » ha certamente «presentato le sue scuse ai francesi» ma in alcun momento della conferenza stampa ha dichiarato di rinunciare alla sua candidatura all’Eliseo, ripetendo che « tutti i fatti evocati sono legali » e che lui «non ha nulla da nascondere». Ma alcune sue dichiarazioni danno origine a vari dubbi ed altre si sono già rivelate totalmente false. -1)Sullo stipendio di Penelope, la moglie.« Mia moglie ha occupato quel posto durante quindici anni ed ha percepito uno stipendio mensile di 3 677 euro netti. Stipendio largamente giustificato per una persona laureata in giurisprudenza ed in lettere». François Fillon calcola una media di stipendio mensile al netto per sua moglie e ne deduce che, ai suoi occhi, sia stato «assolutamente giustificato» . Dimentica però alcuni punti, poiché fra gennaio e agosto 2007 – come afferma il « Canard enchaîné », Penelope Fillon ha percepito 10 167 euro lordi al mese, ossia 7 829 euro netti, quindi molto di più di quel che percepisce un deputato (a parte il rimborso spese). Se ci si accontenta della media su quindici anni calcolata da Fillon – che nasconde delle differenze di trattamento a volte considerevoli – la remunerazione percepita da sua moglie si pone ben oltre quella percepita dai “normali” assistenti parlamentari, il cui stipendio è di 3 358 euro LORDI, in media, al mese al Senato, mentre al Parlamento lo stipendio dei loro colleghi è in media di 2 643 euro LORDI, ossia 2 035 euro netti. Molto, ma molto inferiore, pertanto, agli emolumenti percepito dalla Signora Fillon.« Si sbandiera un totale di un milione di euro per fare sensazione, allorquando le somme percepite sono somme al lordo e non al netto». Certo, ha ragione a sottolinearlo, Fillon : le somme che permettono di arrivare a circa un milione di euro di stipendi per sua moglie e figli al seguito, sono effettivamente calcolati al lordo e non al netto, ma dimentica un punto essenziale : il calcolo al lordo di quegli emolumenti permette di misurare quanto siano costati i suoi congiunti in totale, quindi al contribuente francese. Non è pertanto illogico calcolare in termini di stipenio lordo. Del resto, gli stipendi della sola Penelope – 831 440 euro lordi – corrispondono a 640 209 euro netti, una somma farraginosa a carico del “Pantalone – contribuente”. -2 Sulla realtà del lavoro svolto da Penelope Fillon« Si dice “nessun badge al Parlamento, uguale non lavora qui”, eppure è il caso di una larga maggioranza dei collaboratori parlamentari. » In effetti, sono in tanti i collaboratori/assistenti di “circoscrizione elettorale” che non dispongono né di badge, né di un indirizzo di posta elettronica a loro nome del tipo XY@assemblee-nationale.fr.Tuttavia, un ex assistente parlamentare « di circoscrizione » affermava qualche giorno fa che pur non avendo un badge al Parlamento, né un indirizzo elettronico a suo nome, poteva e può ancora facilmente provare la realtà del suo lavoro nell’Istituzione parlamentare attraverso i numerosi scambi che aveva con altri assistenti, con le varie commissioni, con i deputati e con gli stessi cittadini elettori. D’altra parte, la trasmissione « Envoyé spécial » ha mandato in onda, lo scorso 2 febbraio, alcuni passaggi relativi ad una intervista video accordata dalla moglie di Fillon al quotidiano britannico “The Sunday Telegraph” nel mese di marzo 2007. Penelope Fillon – in inglese – assicura «di non essere mai stata la sua assistente o qualsiasi altra cosa di quel tipo». « Io non mi occupo della sua comunicazione »,aggiungeva. Interrogato su quella dichiarazione, François Fillon ha lasciato intendere che quella intervista fosse totalmente falsa :« Quando ha fatto quelle dichiarazioni, vi ricordo che erano destinate ad una trasmissione in lingua inglese, per un pubblico inglese. La giornalista, poi, in questi giorni, ha scritto a mia moglie dicendole che era shoccata per l’utilizzo improprio di quell’intervista» La giornalista in questione, Kim Willsher, che ora lavora per « The Guardian »ha invece scritto su Twuitter che aveva rigorosamente trascritto i propositi di Penelope Fillon :« Ho scritto quel che ha detto e abbiamo registrato quel che ha detto . Non è un’opinione, si tratta di elementi materiali incontestabili. »In un articolo pubblicato il 2 febbraio, Kim Willsher racconta il contesto in cui è avvenuto quell’incontro/intervista e formula anche un’analisi tagliente sulle conseguenze che « l’intervista di Penelope, apparentemente inoffensiva, potrebbe uccidere la carriera politica di François Fillon. La giornalista ha altresì reagito ieri stesso alle illazioni del candidato « LR » ripetendo che « il documentario non mi ha per nulla shoccata » e chiedendo a Fillon de smetterla di « attribuirle falsi propositi». -3 Sul lavoro dei figli.« Ho assunto i miei figli, Marie e Charles, che hanno lavorato, rispettivamente : Marie per quindici mesi, nel 2005 e nel 2006 e Charles sei mesi, nel 2007, in qualità di assistenti parlamentari, per uno stipendio netto, in media, di 3 000 euro ciascuno. Non è stato dissimulato nulla. Tutti i contratti di lavoro di cui parlo sono pienamente legali. » Non resta che vedre come Fillon arriva a questi famosi 3 000 euro mensili, secondo « Le Canard enchaîné ». Marie Fillon ha guadagnato 57 084 euro lordi fra ottobre 2005 e dicembre 2006 , il che significa che percepiva una stipendio lordo di 3 800 euro e quindi di 2 926 euro netti. Quanto a Charles Fillon, ha percepito 26 651 euro lordi fra gennaio e giugno 2007, quindi sei mesi a 4 441 euro lordi al mese, corrispondenti a 3 420 euro netti. I suoi figli, che allora erano ancora studenti, hanno pertanto incassato 83 735 euro in due, ossia 3 070 euro netti al mese. Uno stipendio che Fillon considera « molto corretta », allorquando il salario medio degli assistenti parlamentari è di circa 2 000 euro netti mensili. François Fillon, durante la conferenza stampa, non ha mai fatto alcun riferimento sulla reale attività svolta dal figlio in qualità di suo « assistente », ma agli inquirenti avrebbe dichiarato che il figlio aveva « lavorato al programma del candidato all’elezione presidenziale su degli argomenti istituzionali » – sia per la campagna di Nicolas Sarkzy, dunque remunerato dal Parlamento per un’attività che nulla ha a che vedere con quella di un assistente parlamentare. Questi fatti, se convalidati dall’indagine in corso, potrebbero anche essere perseguiti penalmente poiché si tratterebbe di appropriazione indebita di beni pubblici e finanziamento illegale di campagna elettorale. François Fillon si è dichiarato stupito, altresì, per la rapidità con cui la Magistratura ha reagito alle rivelazioni del « Canard enchaîné”, arrivando a contestare la fondatezza delle indagini preliminari, iniziate il 25 gennaio u.s:« Il parquet national financier (Tribunale nazionale finanziario) ha agito in24 ore, mentre in questi casi non è certamente competente in materia. » Finge di ignorare, Fillon, che il « parquet national financier » (PNF) è un’Istanza giudiziaria istituita per decreto il 29 gennaio 2014 per rispondere al caso Cahuzac (ex ministro dell’Economia di Hollande, perseguito e condannato per frode fiscale) al fine di disporre di una « forza d’attacco » reattiva – come precisava, nel 2014 – il Procuratore Eliane Houlette, e dotata di strumenti e soprattutto di risorse umane – gli agenti dell’ Ufficio Centrale di lotta contro la corruzione e le frodi fiscali e finanziarie (OCLCIFF). Il settore di competenza della nuova istituzione giuridica di cui sopra è molto ampio e va dai reati finanziari, alla corruzione, alla concussione, all’usura, all’appropriazione indebita, ecc. Il PNF ha soprattutto il compito – come precisato da una circolare ministeriale – di intervenire in « casi suscettibili di provocare uno scandalo a livello nazionale o internazionale di grande risonanza mediatica». Nel caso, quindi, l’indagine preliminare aperta per « appropriazione indebita di beni pubblici, abuso e ricettazione di beni sociali», sono di competenza delle missioni del PNF e lo “stato” di François Fillon, candidato all’Eliseo, lascia pochi dubbi sullo scandalo che potrebbe prodursi a livello nazionale e internazionale. Il PNF, in un comunicato ufficiale, ha ricordato altresì, proprio ieri sera, le sue peculiarità e specifiche competenze, assicurando che le indagine si stanno svolgendo « con la celerità e la serenità necessarie». Intanto, se – come risulta – le indagini in corso non si chiuderanno prima del 10 marzo e sapendo che l’ “investitura” ufficiale del candidato “LR” dovrebbe intervenire al più tardi il 17 dello stesso mese, qualora Fillon dovesse essere rinviato a giudizio per i fatti che gli sono imputati, non solo decadrebbe immediatamente dal ruolo di “candidato” all’Eliseo, ma avrebbe gravemente nuociuto al suo partito che – fra l’altro – sta anche facendo i conti con il rinvio a giudizio (per l’affare Bygmalion) del presidente fondatore de “Les Républicains”, nonché ex presidente della Repubblica, con a capo del governo proprio un certo François Fillon. Né, ad oggi, il partito di Sarkozy ha ancora trovato un “piano B”. Una simile débacle mai vista in Francia e De Gaulle, di cui Fillon vantava di essere il “degno successore”, avendo più volte ribadito “Chi può immaginare De Gaulle indagato?”, avrà anche fatto sparire le ceneri dalla sua modesta tomba di Fontenay-Les Deux- Eglises.