ECCO COS’E SUCCESSO NELL’ATTENTATO DI WESTMINSTER

ECCO COS’E SUCCESSO NELL’ATTENTATO DI WESTMINSTER

DI ALESSANDRO ALBANO (nostro corrispondente da Londra) Londra. Nel pomeriggio di ieri, 22 marzo, Londra è stata testimone di un nuovo attacco terroristico. Il bilancio provvisorio è di cinque persone morte, compreso l’attentatore, e più di quaranta feriti. Tra le vittime, un poliziotto e una madre di due figli; restano tutt’ora ignote le generalità delle altre due vittime. Scotland Yard ha immediatamente fatto sapere che sta trattando l’evento come un’azione terroristica a tutti gli effetti; chiuse stazioni metro e strade nelle aree interessate. É il primo attentato dopo gli eventi drammatici del 2005. Ore 14.40. Una macchina si dirige a forte velocità contro i passanti sul ponte di Westminster, di fronte al Big Ben. Testimoni sulla scena riferiscono di aver sentito il rumore di un incidente e, negli istanti successivi, diverse persone a terra ferite; alcune gravemente. La macchina, con ancora all’interno l’attentatore, si è poi schiantata contro una recinzione di ferro attorno alla Casa del Parlamento. Immediata la reazione della polizia presente, che fa evacuare la folla presente. Dal veicolo esce una persona che pericolosamente si avvicina all’ingresso del Parlamento; la stessa entrata usata ogni giorno dagli addetti ai lavori. All’ingresso, tre persone sono di servizio; una di queste, Keith Palmer (15 anni di servizio come guardia giurata), muore accoltellata nel tentativo di fermare l’attentatore. Subito dopo, si sentono tre spari provenire dalla zona. L’attentatore è stato ucciso prima di un possibile peggioramento della situazione. Tra i feriti, tre studenti francesi, una dozzina di cittadini britannici e una ragazza bolognese che, perfortuna, non ha riportato ferite gravi ma lievi contusioni che non hanno richiesto il trasferimento in ospedale. Una donna, tuffatasi nel Tamigi prima dello schianto del veicolo per ragioni non ancora chiare, è sotto accertamento medico e verrà ascoltata dalla polizia non appena le condizioni lo permetteranno I feriti sono stati trasportati al vicino ospedale di St. Thomas, dove verranno trattenuti per ulteriori cure ed accertamenti Tra le vittime, Aysha Frade: 43 anni, spagnola e madre di due figli. La sua morte è stata confermata dal sindaco di Betanzsos, sua città di residenza. Nella mattinata di oggi, 23 marzo, la Metropolitan Police ha dato notizia dell’arresto di 8 persone effettuati tra Birmingham e zone limitrofe. La stessa città dove, secondo le ultime notizie, l’attentatore aveva affittato la macchina per compiere la strage. L’allerta in tutto il Regno Unito resta massima, soprattutto nella capitale. Questa mattina, Il capo della polizia ha detto di aver dato l’ordine di “un importante maggiorazione” della sicurezza pubblica attraverso l’utilizzo di numerose forze di polizia impiegate nei maggiori centri d’attrazione: come aereoporti, centri culturali e zone particolarmente affollate. La Camera dei Comuni, che questa mattina si è riunita nonostante i drammatici eventi di ieri, ha osservato un minuto di silenzio in onore delle vittime cadute. Particolare emozione durante il ricordo di Keith Palmer, la guardia giurata accoltellata. Durante la seduta, Theresa May ha dato notizia dell’identikit dell’attentatore. Precedentemente individuato come un uomo medio-orientale e vestito di nero, si viene a sapere che era un cittadino britannico già noto all’MI5 (servizio d’intelligence britannico). Il quotidianoThe Guardianha successivamente scoperto che non era inserito nella lista dei 3mila britannici, la maggior parte di origine islamica, capaci secondo l’MI5 di commettere atti di terrorismo. Tra questi, solo 500 sono effettivamente al centro di indagini e un numero ancora più ristretto sotto fisica sorveglianza. L’esclusione da questa lista, ha portato l’attentatore a non essere nel mirino dell’intelligence e quindi ad agire con più libertà. Amaq, l’agenzia di stampa usata dall’Isis per la propaganda, ha detto che il gruppo estremista è responsabile dell’attacco, chiamando l’attentatore “un soldato dello stato islamico”. Ad ora, è ancora difficile dire con sicurezza qualora l’attentatore fosse direttamente collegato con il gruppo o con una cellula staccata. Dopo l’attentato, sono state moltissime le reazioni provenienti da ogni parte del mondo. “Il terrorismo ci riguarda tutti. La Francia, duramente colpita negli ultimi tempi, conosce le sofferenze che sta vivendo il popolo britannico”, ha detto il presidente francese Francois Hollande. Anche la cancelleria tedesca di Angela Merkel ha voluto esprimere il proprio cordoglio, sottolineando come la Germania sia “ferma e decisa al fianco della Gran Bretagna nella lotta contro ogni forma di terrorismo”. Dopo le dichiarazioni di Gentiloni a ferma condanna del terrorismo, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato un messaggio alla regina Elisabetta condannando l’attacco di Londra, definito un “inutile tentativo di minare i valori di libertà, apertura e tolleranza”, e assicurando il “fermo impegno dell’Italia” nel combattere ogni forma di terrorismo. Il presidente degli Stati Uniti Donal Trump, è stato tra i primi rappresentanti di stato a chiamare Theresa May. Nella dichiarazione pubblicata dalla Casa Bianca Questa mattina, anche la Regina Elisabetta II ha espresso la sua vicinanza verso il suo popolo offrendo “pensieri, preghiere e profonda compassione” per le vittime. Sadiq Khan, tra le persone più direttamente coinvolte (sia per religione che per rappresentanza), si è espresso in un commento di estrema empatia con i cittadini londinesi. “Non dobbiamo permettere al terrore di vincere. Non possiamo permettere che le nostre vite vengano distrutte. Non dobbiamo permettere che persone di diverse religioni, etnie o paesi diversi vengano divise e incitate all’odio reciproco. Quando si pensa alle ragioni per cui i terroristi vogliono attacare Londra, è perchè loro odiano il fatto che noi non solo ci tolleriamo l’un l’altro – cristiano, musulmano, ebreo, hindù, sikh, buddhista non importa – ma ci rispettiamo e ci abbracciamo. E questo durerà ancora per molto”.