LA NUOVA STRATEGIA PER MASSACRARE LE VOCI CRITICHE: LO SQUADRISMO DIGITALE

LA NUOVA STRATEGIA PER MASSACRARE LE VOCI CRITICHE: LO SQUADRISMO DIGITALE

Sono piuttosto colpito e un po’ sconvolto da ciò che ha suscitato il post che qui ricondivido.Le tante riflessioni anche critiche che mi hanno portato a pensare, a elaborare. I tanti attestati di consenso e stima che sí, mi hanno fatto sentire meno solo e forse un po’ più fiducioso.E poi, dopo un giorno, quello che la mia anima non gombloddista (lo sono solo nel calcio) ha sempre rifiutato. L’idea che vi fosse una strategia social ramificata e organizzata alla base di un movimento politico. L’uso di troll, di bot, di “spartani” (sí, li usó, piuttosto goffamente, anchr il Pd) a massacrare le voci critiche, i nemici. Dopo un po’ di irritazione, di tempo levato alla famiglia per rispondere a chi mi attaccava perché credo nel dialogo, di paura per le minacce private e pubbliche, ho preferito fare quello che mi riesce meglio, o meno peggio a seconda di chi giudica, ovvero il giornalista. Ho guardato i profili di chi – centinaia in un tempo limitato (poche ore) – era arrivato sul mio profilo con messaggi e foto (foto)opiaeincollati, con le stesse modalità di espressione, regole d’ingaggio e parole d’ordine. Spero di farne un’inchiesta, ma ho trovato foto uguali in centinaia di questi profili, status fotocopia, la certezza in una dozzina di casi che si trattassero di account fake. Atti a innescare in gruppi precisi fan ben istruiti e volenterosi (anche qui: ci provó pure il PD, con un tentativo tenerissimo poggiato sui pensionati affezionati elettori e frequentatori di sezioni) che costruissero la potenza di fuoco social alla base del consenso selvaggio di questo governo, che pure ha, come abbiamo visto, voti veri ovviamente. Ecco, ora che ne sono stato “vittima”, non posso che dire che trattasi di squadrismo digitale, un modo per educarne uno e colpirne cento. Perché se ti citano dove abiti, se mostrano di sapere come è formato il tuo nucleo familiare, tu razionalizzi e pensi “magari l’ho detto in radio o l’ho scritto qui e non me lo ricordo”, ma prima hai paura, provi tensione e rabbia e pensi “chi me lo ha fatto fare? La prossima volta sto zitto”. Soprattutto se qualcuno, che non é un troll e che magari vuole anche aiutarti, ti dice pure “se prendi queste posizioni poi non ti lamentare se qualcuno non ti prende a lavorare, sei troppo riconoscibile nelle tue opinioni e ora non conviene”.Ecco, siamo vigili. Non facciamo come chi nei palazzi chiudeva a chiave le porte o le finestre quando le squadracce rapivano, linciavano, picchiavano e in alcuni casi uccidevano. Cominciamo a segnalare queste anomalie, a chi di dovere. Parliamone qui, sbugiardiamo questa strategia. Da chiunque venga attuata. Un ministro dell’interno che si fa selfie e uno del lavoro chesorride soddisfatto dei complimenti degli astanti a pochi metri da 20 cadaveri.Un paese che sui social pensa a insultarsi ma a non muovere un dito per Genova.Un ministro che gode di una nave piena di disperati che non attracca in Italia nel giorno in cui 43 persone perdono la vita perché quello stato che rappresenta non ha saputo proteggerle.Un paese che rifiuta opere innovative e più sicure per interessi personali.Dei governanti che dimenticano che alla concessione di Prodi ad Autostrade erano legati pesanti obblighi di manutenzione, levati nel perfezionamento del contratto durante il governo Berlusconi-Lega, guarda caso proprio quando la Lega riceve 150000 euro.Un paese che ha dimenticato cosa sia il rispetto della vita altrui, della dignità propria, dell’orgoglio patrio nel senso più nobile del termine, ovvero dei propri valori e di ciò che dovrebbe distinguerci dagli altri.Dei governanti che come 95 anni fa quel paese lo conquistano con populismo becero, soluzioni semplicistiche e muscolari, onde anomale di menzogne e manipolazioni comunicative che un tempo piazze piene e ora social implacabili amplificano acriticamente.Ma voi davvero pensate che i nostri rappresentanti non siano degni di chi rappresentano?Voi davvero negate che l’Italia sia un paese egoista, cinico, baro, incapace di un qualsiasi senso civico? Che non sia opportunista e totalmente disinteressato al bene comune, sempre alla ricerca del benessere individuale, ad ogni costo? Altro che popolo bue, questo é un popolo iena.Salvini é forse diverso dalla maggior parte degli italiani che abbiamo incontrato? E forse anche da noi?Perché deve scandalizzarci l’incompetenza al potere, se raccomandazioni e assenza di meritocrazia hanno avvelenato i pozzi del sapere, del progresso, dell’amministrazione e dell’informazione?Noi rimaniamo quelli che battono il cinque a chi andava con le minorenni, che abbiamo reso una bussola morale e politica uno che andò in Africa a sposarsi una 12enne, che evadiamo le tasse più di chiunque altro, che i migranti nei porti non li vogliamo ma in nero a far da badanti reclusi nelle case dei nostri nonni e genitori invece sí. Che ancora ci beviamo la favola degli italiani brava gente, dimenticandoci che abbiamo mandato ebrei, nomadi e dissidenti a morire orribilmente e che da colonizzatori in Africa giocavamo al tiro al piattello con bambini autoctoni. Vivi.Siamo quelli che conta solo vincere, non importa come.Questo è il governo che ci rappresenta. Pienamente, perfettamente, senza ipocrisie e filtri.Ecco perché se esistono davvero uomini di buona volontà, se davvero sentiamo di non essere rappresentati necessitiamo di una Resistenza. Civile, morale, sociale, politica. Andiamo a Lampedusa, Genova, Rosarno, sotto casa a dimostrare di non essere così. Stiamo dalla parte dei pompieri di Genova e di chi ha rifiutato i funerali di uno stato assassino, ricettatore, traffichino. E che ora ha la foglia di Fico di un presunto cambiamento, che è peggioramento, incompetenza, ferocia grossolana (Casalino che invece di pensare ai morti pensa ai fischi al pd da riportare ai giornali, per dire) degli sciacalli che con voglia di vendetta e rivalsa assaltano quel poco che resta perché sono convinti di meritarselo.