ADDIO CAMILLERI, CANTORE DELLA GENTE NORMALE

ADDIO CAMILLERI,  CANTORE DELLA GENTE NORMALE

DI CLAUDIA SABACamilleri se ne è andato.Questa mattina alle ore 8.20, all’ospedale Santo Spirito di Roma, dove era ricoverato da quasi un mese dopo una crisi respiratoria, il suo cuore ha cessato di battere.In condizioni gravissime, da allora, non aveva mai più ripreso conoscenza.Nelle ultime ore le sue condizioni si erano aggravate ulteriormente, compromettendo tutte le sue funzioni vitali.E così il papà di Montalbano ci lascia. E con lui le storie di uomini normali.Ci lascia un immenso bagaglio culturale, con una visione diversa delle cose e del mondo.Camilleri è stato molto amato dal suo pubblico.A 93 anni, riusciva ancora a raccontare di sé, ad interagire con i suoi lettori attraverso le sue idee di democrazia, eguaglianza e dignità.Valori che lui sapeva bene, oggi, non essere più così scontate.Aveva proposto con determinazione le sue idee senza perdere mai la forza di farlo, ne’ l’entusiasmo.Nemmeno adesso, con gli occhi spenti.Camilleri lascia tutta la sua forza con noi, nei romanzi, nelle sue interviste, nel rigore dei temi trattati nei suoi romanzi.“La felicità per me non ha motivazioni, non ne ha mai avute, per me è fatta di cose ridicole. La felicità per me era aprire la finestra al mattino, sentire l’aria fresca, guardare fuori. Alzarsi presto, aspettare che tutta la casa prendesse vita, sapere che dopo un po’ si sarebbero alzate le persone a me più care e che presto ci sarebbero state le loro voci intorno a me. E che poi avrei iniziato a scrivere. Questa era la felicità”.La felicità per Camilleri era questa.Sentire e imprimere su carta le piccole cose della vita, delle persone comuni. E per lui, erano proprio le storie piccole, quelle più importanti.