MOIMACCO, MAMMA LASCIA L’IMPIEGO E SI ISCRIVE ALLE SUPERIORI PER SEGUIRE IL FIGLIO AUTISTICO
DI CLAUDIA SABAVivono in Friuli, a Moimacco.Maria e Alessio Gariup.Mamma e figlio.Alessio ha poco più di tre anni quando i medici diagnosticano l’autismo.La mamma lavora in un’azienda come ragioniera.Alessio, una volta adolescente, risulta colpito in modo grave dall’autismo.Comunica con difficoltà, ha problemi comportamentali e non riesce a scrivere al computer, in maniera coerente.Cinque anni fa Alessio si iscrive alle superiori, all’Istituto tecnico agrario “Paolino d’Aquileia” di Cividale.E qui, emergono le prime difficoltà.Educatori poco presenti, figure senza formazione e la scuola che non poteva assicurare una presenza costante.Così Maria si licenzia.Si iscrive a scuola come un’allieva normale e siede nello stesso banco di suo figlio.Al suo fianco.Lo accompagna in palestra, nelle aule di laboratorio, nel caseificio, nel frantoio e nella cantina vinicola dell’istituto.Alessio e Maria intraprendono una strada nuova, diversa da tutte le altre.E attraverso lo studio riescono a superare i limiti di quel destino che la vita le ha imposto.In Italia manca un progetto per i che viene colpito dall’autismo.1 ragazzo su 150 soffre di questa patologia e mancano figure in grado di occuparsi del loro inserimento nel mondo del lavoro.L’autismo è un disturbo che aggredisce un normale sviluppo neurologico, compromette le relazioni con gli altri e limita la capacità di comunicare.Il costo per assistere una persona colpita dall’autismo si aggira intorno ai tremila euro al mese contro una pensione mensile d’invalidità di 500 euro. Un costo esorbitante che le famiglie non sono in grado di sostenere.E allora sono costrette a faredebiti.A vendere tutto.Qualcuno getta la spugna.L’autismo è un disturbo che aggredisce lo sviluppo neurologico, compromette le relazioni con gli altri e limita la capacità di comunicare.“Con il tempo, ho fatto una scoperta sorprendente: se vivi davvero, è bellissimo. All’inizio Alessio ed io eravamo soli. Presto ci siamo ritrovati vicini i compagni di scuola, i professori, il personale dell’istituto. Tutti lì, a dare una mano. Non ci hanno regalato niente, ma hanno voluto partecipare alla nostra scommessa”, dice la mamma di Alessio.Non è stato facile per Alessio affrontare la maturità.Sembrava pura follia.E invece Alessio, ce l’ha fatta.Con la sua memoria prodigiosa è riuscito a conseguire la maturità.È il primo caso in Italia.Maria e Alessio si sono diplomati nella stessa classe.Quando tutti consigliavano di lasciar perdere perché in fondo “un ragazzo autistico non può avere sogni come tutti gli altri”.Oggi Alessio lavora in un’azienda vitivinicola.Pulisce e si dà da fare con alcuni lavoretti. Senza percepire però, alcun compenso, altrimenti perderebbe l’indennità mensile.“È assurdo — dice Maria — ma la via d’uscita la troveremo un’altra volta noi”.Maria e Alessio coltivano un sogno.Una piccola impresa agricola, tutta loro. “Questione di dignità: ci stiamo lavorando e so che ci riusciremo”.Ci riusciranno perché dalla loro, hanno l’entusiasmo e la volontà che spesso manca in situazioni difficili come questa.A volte le soluzioni sono più vicine di quanto pensiamo.E quando la paura di non farcela è dietro l’angolo, qualcuno reagisce, affronta e vince.Come Maria e Alessio.
