IL CELESTE SCONTA LA PENA AI DOMICILIARI: ‘HA COMPRESO GLI SBAGLI’

“Mi hanno condannato al rogo e alla damnatio memoriae”, commentò il Celeste quando la Cassazione confermò la condanna d’Appello e gli aprì le porte del carcere. Per lui, Roberto Formigoni,l’ex numero uno del Pirellone, che si era sempre professato innocente nel processo Mugeri,fu un duro colpo. Roba da“fantascienza”. Per i giudici, tutti, dal primo grado e poi in Appello nessuna incertezza:‘Corrotto e spregiudicato’, scrissero nella motivazione di condanna,“con capacità a delinquere altissima”. In sintesi, Formigoni, secondo i togati aveva favorito sistematicamente le due aziende leader della sanità privata, causando un“danno enorme” alla sanità pubblica, prosciugando risorse regionali per oltre 70 milioni di euro e depredando le stesse aziende private. Ricevendone in cambio vantaggi e benefit di ogni genere. Accuse di corruzione confermate poi in Cassazioneanche se con una riduzione di pena( poiché alcune erano cadute in prescrizione) rispetto all’Appello:5 anni e 10 mesi di carcere.Oltre alla confisca dei beni per un valore di sei milioni e mezzo e il blocco della pensione da parte della Corte dei Conti. Nessun vitalizio, per l’ex senatore, pena questa già comminata in Appello. E’ il 21 febbraio scorsoquando cala il sipario su una vicenda intricata durata parecchi anni.Il giorno dopo di primo mattino si costituisce spontaneamente.L’immagine del Celeste che varca i cancelli del carcere di Bollate in pochi minuti diventa virale.Lui, noto alle cronache per il look stravagante e per lo stile di vita da nababbo, costretto ad inventarsi una nuova quotidianità. Fatta di rinunce e consumata in spazi delimitati.Alla bella età di 71 anni per 5 anni e 10 mesi.Un’eternità per l’ex pluri-governatore lombardo, ex senatore ed ex di tante presidenze ed incarichi rivestiti nella sua lunga carriera politica iniziata che era poco più che ventenne. Oggi un nuovo atto: il Tribunale di sorveglianza accoglie la richiesta inoltrata dai legali di scontare la pena ai domiciliari:‘Ha compreso gli sbagli’, motivano i giudici. Così Formigoni,dopo appena cinque mesi,varca nuovamente le porte del carcere ma in senso opposto: verso casa (ospite di un amico).Verso la libertà.Farà (forse) volontariato in un convento di suore. A rendere possibile tutto questo il fatto che per la prima volta, dopo ben sette anni, abbia ammesso le proprie responsabilità:‘comprendo il disvalore dei miei comportamenti’. Un ‘mea culpa’che seppur tardivo lo ha riportato fuori dal carcere. Dove potrà scontare la sua pena mitigata da mura e compagnie amiche. Sarà questo l’ultimo atto?Meglio essere prudenti e non calare del tutto il sipario, visti i colpi di scena. Il Celeste potrebbe regalarcene uno nuovo, prossimamente