SIRACUSA-TRAPANI: 11 ORE DI VIAGGIO. E NOI PARLIAMO DI TAV
Al centro del dibattito politico in questi ultimi giorni vi è la questione TAV, la sua utilità (?) dal momento che la linea ferroviaria che si vorrebbe realizzare tra Torino e Lione andrebbe a sostituire un collegamento ferroviario già esistente, la cosiddetta ferrovia del Fréjus, che attraversa la Valle di Susa e l’omonimo traforo. L’attuale linea ferroviaria, che collega le due città è interamente elettrificata e a doppio binario. Eppure sulla realizzazione della nuova opera nel nostro paese è in atto un continuo litigio. Come spesso accade però si investono capitali ed energie facendo molto rumore per nulla ma soprattutto non prendendo atto della situazione critica di un Italia che continua ad essere divisa in due anche per quanto riguarda il sistema ferroviario. Pensiamo al fatto che per poter compiere percorsi sia brevi che lunghi, i viaggiatori sono obbligati a sostenere ore di viaggio effettuando numerosi cambi solo per poche decine di chilometri di tragitto. Altra nota dolente sono le coincidenze che continuano a trovarsi nel limbo della distrazione. Al sud i treni sono più lenti, questo è dovuto a problemi infrastrutturali ed al fatto che sono in circolazione treni ormai vecchi e non più adatti alla domanda di mobilità. Facciamo alcuni esempi: chi decide di spostarsi in Sicilia ed attraversare i due estremi dell’Isola da Siracusa a Trapani, deve sostenere un viaggio, che nella migliore delle ipotesi,durerà 11 ore e 10 minuti con tre cambi, e stiamo parlando del collegamento“più veloce”. Ma anche chi volesse spostarsi da Ragusa e Palermo, non riceve un trattamento migliore. Infatti vi sono solo tre collegamenti al giorno ad effettuare questo percorso e per tutti è previsto un cambio. La durata del viaggio è di 4 ore e mezza prima di poter arrivare a destinazione. Consultando il sito internet delle Ferrovie dello Stato emerge che la Sicilia, insieme alla Sardegna, è l’unica regione italiana a non essere fornita di“linee fondamentali”, ma soltanto di“linee complementari”. Le ferrovie elettrificate che sono più veloci , in Sicilia sono pari a 791 km, mentre nei restanti 578 km i treni hanno un’alimentazione a gasolio. In Sicilia, quindi, il 42,22% delle reti ferroviarie non comprende linee elettrificate. Si vivono costanti disagi ma non si vedono esponenti politici discutere e litigare per rimodernare una rete ferroviaria ormai obsoleta. Intervenire fattivamente per risolvere questa annosa questione porterebbe all’isola il favorire dello sviluppo economico poiché sia le persone che le merci si potrebbero spostare più velocemente. Ogni giorno le corse dei treni regionali in tutta la Sicilia sono 428 contro le 2.396 della Lombardia, forse bisognerebbe prendere in considerazione questi dati piuttosto che intestardirsi laddove non ci sono reali difficoltà e mancanze.
