A REGGIO EMILIA I BAMBINI GIOCANO ANCORA NELLA PANCIA DEL PESCE DI PINOCCHIO?

A REGGIO EMILIA I BAMBINI GIOCANO ANCORA NELLA PANCIA DEL PESCE DI PINOCCHIO?

Giorgio Battistacci, per anni Presidente del Tribunale per i minorenni dell’Umbria, insieme al presidente di quello del Lazio Alfredo Carlo Moro (fratello di Aldo Moro) era considerato uno dei padri della legge sull’affido. Come tale tra gli operatori nel sociale e tra gli insegnanti di Perugia si era guadagnato una stima e una fiducia tale da essere considerato uno di loro. Sebbene fosse diventato Procuratore Generale della Repubblica continuava ad essere invitato non solo a convegni, ma anche ad incontri più operativi dove non l’ho mai sentito chiamare dottore o magistrato ma solo, come succede tra colleghi, per cognome. Lui ribadiva sempre che l’affido era un dare, che compito di chi ci ricorreva era quello di pensare al bambino senza egoismi e senza altri pensieri se non quello d’essere al suo servizio. Questo è quello che lui pensava “L’introduzione della legge sull’adozione speciale ha contribuito innegabilmente a valutare gli interessi, i diritti e la personalità dei minori in maniera diversa dal passato. (…) Con riferimento ai principi costituzionali e, in particolare, all’art. 30 della Costituzione. Si è cominciata altresì ad avviare una maggiore consapevolezza che gli adulti (genitori, insegnanti, educatori in genere, operatori sociali, ecc.) devono operare per promuovere l’educazione e lo sviluppo della personalità dei minori, cioè devono, in certo modo porsi al servizio del minore”. Sconvolge leggere queste parole e pensare che ora adulti che ricoprivano ruoli si siano accaniti contro bambini per toglierli ai loro genitori e darli in affido retribuito ad amici e conoscenti. Ancor di più si è turbati se si pensa che sia avvenuto a Reggio Emilia. Città nella cui provincia c’è un bellissimo asilo nel quale sembra di stare nella pancia del pesce di Pinocchio, e che dal dopoguerra grazie alle donne emiliane e a Loris Malaguzzi è stata esempio nel mondo per la qualità dei servizi offerti all’infanzia e per l’approccio verso di loro. Giorgio Battiscacci, Loris Malaguzzi, Carlo Alfredo Moro non solo magistrati o pedagogisti ma politici sociali i cui nomi dimenticati non raccontano più niente a nessuno. Cancellati insieme alle loro esperienze dalla memoria e dalla coscienza collettiva di un Paese. Ed è proprio questo il problema del nostro Paese, privi di una morale pubblica non ci sentiamo più giudicati, non giudichiamo più noi stessi e non distinguiamo più il bene dal male, il giusto dall’ingiusto.