LA VERITA’, VI SPIEGO, SUL MATRIMONIO. SINGLE

LA VERITA’, VI SPIEGO, SUL MATRIMONIO. SINGLE

Il mio vestito da sposa l’ho scelto in cinque minuti, mentre mio marito al piano di sotto si faceva fare delle camicie su misura. Avevo già avuto il mio primo figlio, non dormivo la notte, ero tentata di addormentarmi in bilico su uno sgabello nel reparto uomo di Giorgio Armani. Così sono salita al piano di sopra, non tanto per vedere gli abiti quanto per non far vergognare il padre di mio figlio.C’erano dei vestiti, appesi in un angolo, con un telo di nailon buttato sopra. Ho scostato il telo, ne ho guardati un paio e ho chiesto alla commessa se potevo provare il secondo. Erano abiti da sposa. Lei mi guarda con un sopracciglio alzato. “E’ sicura?” mi dice perplessa. “Sicurissima”, rispondo io. Provo l’abito, esco dal camerino e dico “lo prendo”. “E’ sicura?” e questa volta più che perplessa è sconvolta. “Non ci vuole pensare? Non vuole tornare, che ne so, con sua madre, con sua sorella, con un’amica?” “Non ho sorelle e no, grazie, non voglio tornare. Non ho tempo. Lo voglio comprare. Subito. E’ un problema?”Il mio matrimonio è stato organizzato così, un po’ di corsa, pochi invitati, un fotografo solo durante la cerimonia e solo perché in contemporanea ho pure battezzato mio figlio e non trovavo giusto non scattargli nemmeno una foto.Eppure è stato un matrimonio bellissimo. Semplice e pieno d’amore. Con un senso profondo. Io, mio marito e mio figlio eravamo una famiglia anche prima di sposarci, ma il matrimonio è stato quella cosa in più, quel sancire che eravamo sicuri di volerci tenere stretti per sempre, anche se per sempre è sempre una follia.Ora, io sta Laura Mesi un po’ la capisco eh. Ha quarant’anni, è una bella donna, ha il fisico scolpito dell’insegnante di fitness, fa un mestiere che si fonda sul marketing. Il suo matrimonio con se stessa magari le ha portato qualche like in più, qualche follower, un paio di personal a settimana e chissà, un contratto per un video sugli addominali. Ciò non toglie che il suo sia un gesto di palese idiozia.O Laura, tu che non hai figli appollaiati su una coscia mentre scrivi al computer e una cena da preparare con tre menù diversi perché uno ancora non mastica e l’altro è intollerante al lattosio e tu sei celiaca,e un marito con cui almeno scambiare due parole e dei figli da mettere a letto e nottate e tachipirine e chi più ne ha più ne metta, ma non avevi di meglio da fare? Perché io ne ho di amiche single di quarant’anni e hanno giornate belle piene eh, anche senza organizzarsi matrimoni. Insomma, a tutte piacerebbe il matrimonio da favola, con la torta l’abito e l’uomo dei sogni, ma se l’uomo dei sogni manca, la torta e l’abito non bastano. Quindi, molto dignitosamente, le mie amiche occupano il loro tempo con tutte quelle fantastiche occupazioni che a noi madri e mogli di famiglia sono precluse: estetiste dopo il lavoro senza condimenti di sensi di colpa, abiti firmati senza rigurgiti vari, week end a Nizza con le amiche a sfondarsi di alcolici e flirtare col cameriere figo. Perché c’è vita oltre il matrimonio, altro che. Ma il tuo pare proprio un matrimonio senza vita.