MATTARELLA PREMIA ASMAE DACHAN E LA MELONI PERDE L’OCCASIONE PER TACERE

MATTARELLA PREMIA ASMAE DACHAN E LA MELONI PERDE L’OCCASIONE PER TACERE

Asmae Dachan, la giornalista italo-siriana, ha ricevuto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica.L’onorificenza conferita era stata promossa dell’Ordine dei giornalisti delle Marche, che l’aveva inoltrata tramite il prefetto di Ancona, che l’ha condivisa. Oggi in occasione della festa della Repubblica si procederà alla consegna del riconoscimento nel corso di una cerimonia presso la Prefettura di Ancona. La decisione di premiare Asmae Dachan è in merito alla sua attività professionale, ai suoi reportage dalla Siria, dai campi profughi e dai luoghi dove ci sono gravi episodi di terrorismo. Il riconoscimento le viene conferito inoltre, per il suo impegno per l’integrazione tra i popoli. La giornalista cita padre gesuita Paolo Dall’Oglio (scomparso a Raqqa il 29 luglio 2013) uno dei suoi ispiratori e ricalcando una sua frase dice di essere “una islamica innamorata di Gesù”. Asmae Dachan è nata ad Ancona da genitori siriani. E’ una giornalista freelance, poetessa e scrittrice, ma anche collaboratrice di varie testate nazionali, tra cui “Avvenire”. Dice di pensare alla sua vita “come un ponte che unisce culture e popoli diversi”.I suoi reportage hanno ottenuto numerosi riconoscimenti e nel 2918 ottenne il Premio per la pace e l’amicizia fra i popoli. Giorgia Meloni, la presidente di Frateli d’Italia, ha espresso la propria incredulità alla notizia dell’onorificenza che la giornalista riceve oggi da Mattarella, su iniziativa del Governo. La Meloni aveva fatto richiesta di non procedere al riconoscimento con la motivazione che “sarebbe un clamoroso atto di sottomissione all’islam radicale”. Inoltre la presidente di FdI ha sottolineato che il padre di Asmae Dachan, Imam di Genova, è stato leader dei “Fratelli musulmani”, cioè di quelli che avevano l’obiettivo di trasformare la Siria in una nazione islamica salafita. Spiegando anche che i Fratelli musulmani alimentano l’integralismo islamico nel mondo. Chi ha avuto modo di leggere i reportage di Asmae, sicuramente non può ravvisarne alcuna vicinanza agli integralisti islamici e non è mai stata dimostrata la presunta militanza nei Fratelli musulmani di Nour Dachan, il padre appunto della giornalista, che lasciò la Siria quando aveva 18 anni, prima che il clan Assad prendesse il potere. Nour è medico ed è stato Imam di Ancona e presidente dell’Unione delle comunità islamiche d’Italia. C’è un altro motivo che fa dire alla leader di Fratelli d’Italia che Asmae non sarebbe meritevole del titolo di Cavaliere. Sarebbe il suo presunto legame con Haisam Sakhanh e Ammar Bacha, “I due sono noti alle cronache, come militanti jihadisti”. Con il primo, Dachan è stata ripresa mentre partecipava ad una manifestazione a Milano al fianco di Haisam Sakhanh, oggi detenuto in Svezia con una condanna all’ergastolo”, ha aggiunto Giorgia Meloni. Ma va detto che non può considerarsi un legame, la presenza allo stesso corteo, semmai la ragione è che i “siriani d’Italia”, di nascita o adozione, erano soliti partecipare (specialmente all’inizio del conflitto) alle stesse iniziative a sostegno dell’opposizione.Anche il quotidiano vicino a Fratelli d’Italia, “Il Secolo d’Italia” aveva dedicato il 28 febbraio 2018 un articolo tutt’altro che denigratorio ad Asmae Dachan. In quell’articolo venne citata una sua frase su “Panorama” in cui sosteneva che: “L’impegno di uno Stato verso tutti i suoi cittadini è come l’impegno di un genitore verso i suoi figli. Non è da responsabili trascurare i propri figli, ignorare la loro cura affettiva, culturale, sanitaria, la loro sicurezza per vantarsi di essere buoni con gli altri”. Insomma per evitare questa gaffe alla Meloni sarebbe bastato leggere il quotidiano amico Il Secolo d’Italia, se proprio non avesse voluto dar un’occhiata ad Avvenire o a Panorama. Pazienza, a volte si commette un evidente errore di valutazione solo per pigrizia, anche se una leader di un partito politico tutto dovrebbe avere, fuorchè questo tipo di distrazione.