JOVANOTTI E ALTRI 9 FINALISTI AL PREMIO AMNESTY

Mi ricordo il rumore del ventoche muoveva la plastica del mio giubbottoe lo sporco di olio e di merda nel pavimento là sotto.Mi ricordo pensavo finisce, tra poco è finitapoi sarà solo un raccontouna storia da dire di sera.Mi ricordolo stomaco a pezzi e i capelli salatile grida feroci, le spintegli sguardi terrorizzati.Mi ricordo la lingua incendiatail cartoccio dei soldi bagnati.Mi ricordo il deserto di nottel’assurdo spettacolo di un cielo mutoe qualcuno che è stato fratello strappato alla vitae neanche un saluto.Mi ricordo di quando il futuro è passato. Inizia con queste parole il brano di Jovanotti intitolato “Affermativo”, che fa parte dell’album Oh,Vita!. “Affermativo” è uno dei dieci brani finalisti del premio“Una canzone per Amnesty”,un riconoscimento prestigioso che viene assegnato ogni anno a un big della musica italiana per un brano sul tema dei diritti umani. I dieci che se lo contenderanno quest’anno (i nomi sono appena stati resi noti) sono musicisti molto diversi tra loro. Una selezione decisamente varia per genere musicale e contenuto: “L’uomo nero” di Brunori Sas, “L’uomo che premette” di Caparezza, “Deserto” di Clementino, “Gli anni del silenzio” dei Decibel, “Ora d’aria” di Ghali, “Affermativo” di Jovanotti, “Stelle marine” de Le Luci della centrale elettrica, “Socialismo tropicale” de Lo Stato Sociale, “Vietato morire” di Ermal Meta, “Stiamo tutti bene” di Mirkoeilcane. E hai notato che l’uomo nerosemina anche nel mio cervelloquando piuttosto che aprire la portala chiudo a chiave col chiavistello.Quando ho temuto per la mia vitaseduto su un autobus di Milanosolo perché un ragazzino arabosi è messo a pregare dicendo il corano. (da “L’uomo nero” di Brunori Sas). Il premio verrà assegnato da una giuria specializzata composta da giornalisti, conduttori radiofonici e televisivi, referenti di Amnesty e di Voci per la Libertà nel corso dell’edizione 2018 di Voci per la libertà – Una canzone per Amnesty che quest’anno si svolgerà dal 19 al 22 luglio a Rosolina Mare (Rovigo). Il primo ad aver vinto il premio Amnesty è stato, nel 2003, Daniele Silvestri con “Il mio nemico”. Poi nel 2004 Ivano Fossati con “Pane e coraggio”; nel 2005 i Modena City Ramblers con “Ebano”; nel 2006 Paola Turci con “Rwanda”; nel 2007 Samuele Bersani con “Occhiali Rotti”; nel 2008 i Subsonica con “Canenero”; nel 2009 Vinicio Capossela con “Lettere di soldati”; nel 2010 Carmen Consoli con “Mio zio”; nel 2011 Simone Cristicchi con 2011 “Genova Brucia”; nel 2012 Frankie Hi-Nrg MC e Fiorella Mannoia con “Non è un film”; nel 2013 Enzo Avitabile e Francesco Guccini con “Gerardo nuvola ’e Povere”; nel 2014 Francesco e Max Gazzè con “Atto di forza” ; nel 2015 Alessandro Mannarino con “Scendi giù”; nel 2016 Edoardo Bennato con “Pronti a salpare”; nel 2017 Nada con “Ballata triste”. Oltre ai dieci big, ci sono premi a cui possono concorrere gli artisti giovani. Online (www.vociperlaliberta.it) si trova il bando per la ventunesima edizione del “Premio Amnesty International Italia Emergenti”, destinato a tutti coloro che abbiano un brano legato al tema dei diritti umani, in qualsiasi lingua o dialetto e con qualsiasi genere musicale. Chi si iscriverà entro il 10 marzo parteciperà al premio Web Social. Sarà il pubblico a votare online il brano migliore. Fra tutte le iscrizioni arrivate entro il 30 aprile (termine ultimo) sarà assegnato il Premio Under 35. L’associazione Voci per la Libertà sceglierà poi altre sei proposte, che si batteranno assieme al Premio Web Social e al Premio Under 35 a Rosolina Mare dove una giuria di addetti ai lavori assegnerà il Premio Amnesty International Italia Emergenti. E c’è un silenzio tutto intornoche mi mette pauras’è fatta notte, ho freddoe in cielo non c’è neanche la luna.Gente grida, chiede aiutoma nessuno rispondemi guardo intorno e neanche a dirlovedo sempre e solo ondedopo onde, ancora ondeallora onde evitare di addormentarmi come gli altried esser buttato in maremi unisco al coro della barcae inizio a piangere e gridare.Non ho forza, chiudo gli occhie non so neanche nuotare. (da “Stiamo tutti bene” di Mirkoeilcane)