PROVE TECNICHE DI UN MATRIMONIO GIALLOROSSO

PROVE TECNICHE DI UN MATRIMONIO GIALLOROSSO

Si sono offesi, insultati, derisi. Si sono sbeffeggiati sui social e in ogni dove. Si sono combattuti senza esclusione di colpi. E come se non bastasse,gli elettori del M5S e del Pd si schifano a vicenda, forse e più ancora degli stessi vertici di partito. Oggi, tuttavia, tentano una mediazione. Una base programmatica su cui lavorare per far nascere un governo giallorosso.Mattarella è stato perentorio: basti giochini, si faccia sul serio e soprattutto presto. L’Italia merita un governo che risolva i problemi degli italiani. E che lo renda credibile agli occhi dell’Europa e dei mercati. Cinque giorni per annusarsi e mettere da parte anni di rancore. Cinque giorni per trattare. Cinque giorni per decidere se valga la pena almeno tentare. Dicono di non temere le elezioni.Anzi, spavaldamente, le richiamano ma la fifa fa novanta, dicono i tuttologi, massmediologi e politologi di ogni specie che stazionano in tv. E poi c’è lo spettro verdenero da fermare a ogni costo. Perché è lì, arrogante e minaccioso, pronto a fare razzia di tutto. E loro a diventare anonimi spettatori per anni, ma più certamente per decenni.Tenteranno l’impossibile, sostengono, pena l’estinzione per gli uni, la débâcle per gli altri. Comunque vada sarà un nuovo matrimonio di convenienza.Senza amore (e sarebbe il minimo), ma senza neppure l’ombra di un’affinità elettiva. Con i contraenti che continueranno a guardarsi con sospetto e con un certo schifo.Fragile, inconsistente. Dal respiro corto.Come il precedente. Anzi peggio. Ma tant’è. Questo passa il convento della politica.Noi, per non sbagliare, le matite le abbiamo pronte. Diteci voi quando dobbiamo temperarle