IMPARIAMO AD USARE MEGLIO FACEBOOK

IMPARIAMO AD USARE MEGLIO FACEBOOK

Stiamo rasentando il sovraccarico di dati e manovre La causa dei problemi a Instagram e Facebook è da imputare ai numerosi aggiornamenti che stanno vedendo protagonisti i social di Mark Zuckerberg. Dopo l’adeguamento al nuovo regolamento sulla privacy (che tra le altre cose prevede il limite di 15 anni per usare il social senza il consenso dei genitori e la possibilità di ricorrere al riconoscimento facciale), gli aggiornamenti non finiscono qui. L’ultima novità che ha causato dei black out di funzionamento, è che ora i video di Facebook e Instagram possono essere riprodotti su WhatsApp senza dover uscire dall’app di messaggistica; Instagram ha introdotto le videochiamate e si appresta a integrare le Storie su altre app come Spotify e GoPro. Zuckerberg è ripartito all’attacco dopo il crollo in borsa dovuto al facile hackeraggio ( forse vendita?) di 50 milioni di dati sensibili alla Cambridge Analytica, che mediante questionari e like influenza le elezioni ovunque. l’AD si è scusato pubblicamente , ma ha perso centinaia di migliaia di iscritti. E’ che quello di Zuck sta diventando un monopolio dei social tra acquisti ed accordi con altri social ed accordi con i browser più veloci. Insomma, se non sfruttiamo a nostro favore questo mezzo di comunicazione, non c’è ragione di farci prendere in giro ed arricchire i soliti padroni del vapore.Per sfruttarlo a nostro favore, non parlo di arricchire Amazon per comprare roba cinese a due soldi e supersfruttare tra l’altro la sua logistica.. Parlo di usarlo come formazione di piccole comunità dove ci si riprende il discutere di politica, visto che tanti di noi non hanno sedi dove ritrovarsi e non solo perchè non sono iscritti a partiti, ma perchè nei paesi piccoli non ci sono sedi oltre al PD. Ma oltre al discutere occorre ASSOLUTAMENTE arrivare ad un insieme di valori e obiettivi condivisi a maggioranza nella comunità di discussione. Insomma la Sinistra in rete è una necessità Faccio il mio esempio, quando rispondo o affronto un argomento, io non sono un giornalista, esprimo un’opinione sulla quale c’è diritto di critica, si aggiusta il tiro e ci si ritrova alla fine su una mediazione. L’insieme delle discussioni può concludersi o no anche con una votazione. Pensate un pò che potenza potrebbe avere un social se noi lo usassimo a vantaggio nostro. Quando mai ad una qualunque assemblea sul territorio, possiamo raggiungere 4700 persone che qui chiamiamo amici? Ecco, se si tenesse conto di tutti i dibattiti sulle varie questioni, non solo di attualità, (noi non siamo obbligati a stare sul pezzo come i giornalisti), noi possiamo discutere sul concreto della nostra vita, partendo dal reale e cercando soluzioni E perchè mai, direte questa fatica? E’ un’idea, solo un’ideaNon so se vi rendete conto di ciò di cui mi rendo conto io. Non si può continuare a fare politica come nel secolo scorso. Non abbiamo le persone che ci indirizzano, non abbiamo una base disposta a pensare.Se non ripristiniamo il pensiero, non creeremo nemmeno una dirigenza indispensabile al coordinamento di massa.Dobbiamo rifarlo un popolo prima di dargli potere, perchè lo potrebbe usare malissimo. Come abbiamo visto