SAREBBE UN GRAVE ERRORE VIETARE LA MANIFESTAZIONE ANTIFASCISTA DI MACERATA

SAREBBE UN GRAVE ERRORE VIETARE LA MANIFESTAZIONE ANTIFASCISTA DI MACERATA

Un errore, un grave errore. Perché rinunciare a una manifestazione che vuole rilanciare il valore della Costituzione e dell’umanità, al netto di tutte le complessità e del rispetto delle istituzioni, significa aver perso prima di combattere, significa sancire che chi vuole scendere in strada per ribadire che l’Italia non è solo odio e violenza non può farlo. Se c’è un pericolo di incidenti, i corpi intermedi (dai sindacati all’Anpi, da Libera ai partiti) devono schierarsi con chi vuole manifestare pacificamente e lo Stato deve assicurare che possano farlo, non rinunciare. Il fascismo si combatte con la partecipazione, la società civile che si fa sentire, la politica che si schiera, non con l’ignavia. Altrettanto grave è la decisione di Minniti di impedire la manifestazione a chi vorrà farla egualmente. Mentre Forza Nuova e Casapound si presentano alle elezioni, imperversano su giornali e tv, la risposta dello Stato è vietare manifestazioni a fascisti e antifascisti? Fascismo e antifascismo non sono la stessa cosa. Il fascismo è violenza, odio, sopruso. L’antifascismo è pace, memoria, democrazia, è l’idea che insieme si possa vivere liberi nel rispetto degli altri. Metterli sullo stesso piano significa dare un messaggio che contraddice la nostra storia, significa dire che fascismo e antifascismo sono entrambi pericolosi. Non è così. L’antifascismo è la terra in cui sono piantati i piedi della nostra democrazia. Vietare una manifestazione antifascista è picconare la democrazia. Vedere lo Stato che non si schiera è una pagina della nostra storia che non avrebbe dovuto essere scritta. Siete ancora in tempo, lo Stato tuteli chi vuole scendere in piazza e impedisca le manifestazioni non democratiche, non chi si batte per la democrazia.