PD: SEPARATI IN CASA
        Ho letto pesanti ironie, pistolotti morali, pensosi ammonimenti, aperte derisioni, insulti poco originali, da una parte e dall’altra. In molti casi – lo sottolineo ad abundatiam perchè è un particolare noto a tutti – lo scontro si svolge tra iscritti al pd. Per chi non lo sapesse, adesso, all’interno del pd, quelli che sostengono Renzi, si chiamano ( nel senso che si autodefiniscono) “filogovernativi”. Chi guarda le cose dall’esterno rimane puntualmente sorpreso quando sente questa notizia:“Militate nel partito che esprime il presidente del Consiglio e tra di voi c’è qualcuno che rimane nel partito con l’idea di mandarlo a casa?” La domanda è brutale, ma molti risponderebbero, senza esitare : si.Altri prenderebbero tempo e farebbero alcuni distinguo. Poi anche loro risponderebbero : si. Ma in queste dispute feisbuchiane quelli che si esprimono con maggior calore sono gli ex iscritti al pd, quelli che da uno o due anni o anche di più non rinnovano la tessera. Anche qui non mi interessa entrare nel merito. Servirebbe solo a innescare nuovi pistolotti, nuovi insulti, nuove derisioni, nuovi ammonimenti. Mi interessa solo mettere a fuoco una cosa.Talmente ovvia che non varrebbe neanche la pena di essere descritta. Ed è questa : lo scontro non è più dialettico, non c’è più quasi mai confronto civile tra due legittime posizioni divergenti, qui ognuno tende a delegittimare l’altro.Come in una coppia di separati in casa o di neo-divorziati.Non c’è più nemmeno un nemico comune o un obiettivo comune. Insomma o ci si dà una calmata, da una parte e dall’altra, smorzando i toni, oppure si va a sbattere…
