A SINISTRA STA PER ANDAR IN SCENA FILM VISTO NEL 2008
        Dieci anni dopo quel tragico aprile 2008 – la vittoria diSilvio Berlusconi, ilCaimanodiNanni Moretti, e la batosta delYes we candiValter Veltronima anchedel voto utile– si rischia seriamente di dover rivedere la messa in onda di un film già visto,dejà vu. Allora, nel 2008, spentosi prematuramente, come il primo, il secondo governo di centro-sinistra delpoeta morenteRomano Prodi, c’erano tra loro in concorrenza ilPda vocazione maggioritariadi Veltroni e laSinistra Arcobalenoquelladura e puradel rossoFausto Bertinottie di là, l’arrembantecentro-destraa trazione berlusconiana che si riprese le chiavi di Palazzo Chigi. Oggi, ormai dieci anni dopo, copione e sceneggiatura del film che sta per andare in scena sono, a meno di un’improbabilestangata, più o meno gli stessi, salvo piccoli aggiustamenti e new entry tra attori principali, comparse e registi, più o meno occulti. Di qua, il Pd diMr. Bean, il rottamatoreMatteo Renzi, allargato appena a qualche new entry arancione e biancofiore, in agguerrita concorrenza con idinosaursdellaDittarottamata e di là il centro-destra sotto le ali del risortoUnto dal Signoresul cui capo è sceso l’endorsement dell’eminenza grigia del giornalismo nostrano,Eugenio Scalfari, il giorno del reystling del quotidiano da lui fondato che anticipatamente lo aveva incensito con maxi foto e titolo eloquente:Passato o futuro? In mezzo ai due blocchi contrapposti, che fanno vagamente riecheggiare la celebreArmata BrancaleonediMario Monicellicon l’impareggiabileVittorio Gassman– c’è il Movimento 5 Stelle, assente nell’edizione 2008, diBeppe Grillocon il candidato premier,Luigi Di Maio: per entrambi i contendenti di Palazzo Chigi, quest’ultimo è – o sarebbe? – il nemico da battere. Nel copione e sceneggiatura tra l’edizione 2008 e la riedizione 2018, si ritrova una analogia, per così dire, culturale: la pervicace espunzione della parolasocialismoche oggi, come dieci anni fa, il quotidianoRepubblicama anche i competitors, piddini e non, considerano inesistente mentre in Inghilterra ilLabour PartydiJeremy Corbynha molte chance di dar vita, nel 2018, al nuovo governoper i molti, non per i pochi,in Portogallo è al governo il socialistaAntonio Costaa capo di una coalizione di sinistra e negli Usa crescono i consensi perOur RevolutiondiBernie Sanders. Come finirà il film remake di dieci anni fa, è difficile da prevedere, immaginare: di certo sarà una competizione senza esclusione di colpi, anche bassi, fatta di altisonanti promesse e altrettante gaffe ma soprattutto tutti, attori e comparse, dovranno fare i conti con un nemico molto più silente, diffuso e concreto del M5S,il non votoeil voto nullo.
