ARMENIA, LA PERLA DI YEREVAN E’ PIAZZA DELLA REPUBBLICA
“Ah, l’Armenia! Ah…”. Quando alla mia amica Mariapia prima di partire nominavo l’Armenia lei aveva una sorta di riflesso condizionato, “Ah l’Armenia, ah…”. Ora quando sarò tornato è meglio che stia attenta. Vabbè, è vero che nella vita va visto tutto, è vero anche che mi ci trovavo….ma che povera cosa che è l’Armenia. La perla di Yerevan è piazza della Repubblica. Ok, affacciatevi per cinque minuti e poi schizzate via. Appena dietro la buccia della tronfia parata di marmi color carne e capitelli in stile boh, trovate la morte dell’estetica, l’assassinio della bellezza. Come faccia tanta gente a vivere in certe cubiche schifezze non lo so. Sembrano prigioni, loculi cimiteriali, alveari a torre, gulag dell’anima. Mezza Yerevan, a esser stretti, dovrebbe essere rasa al suolo. Ma forse anche le teste che qui si sono formate, vivendo in tali nosocomi. Non possono essere sane, non del tutto. Dietro la facciata della piazza, dopo i cappelloni che rendono i poliziotti tutti ridicolmente nani, c’è un tale nulla aggrottato, ruvido, ostile, che se ci vai a cacciare il naso dalle finestre qualcuno subito ti chiede che cazzo vuoi. Turist, ho fatto io. Poi me la sono filata. In un mercatino, a un passo dalla famosa perla di Yerevan, come ci ho messo piede tutti mi hanno guardato. Che cazzo ci fai qui? Che vuoi? Anzi, che cazzo vuoi? Non so, a istinto c’è tutta questa parte di est che mi piace poco, e comincia non molto lontano dai nostri confini orientali. Forse perché non c’è l’apertura di cuore che dona il mare, forse perché nonostante i capitelli restano una periferia. O forse sono io che non so capire, che portandomi appresso il senso estetico italiano credo che la bellezza sia un linguaggio universale anche quando parla con un diverso segno, come in Iran, come in Turchia, mentre non è così. Forse la bellezza è questa qui e piazza Navona, Sulthanamet, Notre Dame, sono una porcheria. O l’una o l’altra.Domani me la svigno. Punto decisamente alla frontiera con la Georgia. Speriamo che le strade siano appena meglio di quelle dell’andata. La Georgia, che qualcosa di bello la ha sia a Tiblisi che altrove, per non dire dello Svaneti, la conosco. Dunque mi dirigerò senza indugi verso Batumi per uscire in Turchia e chiudere questa digressione. La Pody la pensa come me. Ciao ciao
