SONO A TEHRAN E INCONTRO DONNE LIBERE SENZA BURKA E CON LA CODA DI CAVALLO

SONO A TEHRAN E INCONTRO DONNE LIBERE SENZA BURKA E CON LA CODA DI CAVALLO

In ascensore la fiera coda di cavallo bionda mi faceva solletico al naso, lo hejiab color seta distrattamente poggiato sulle spalle. “Ora lo tirerà su” pensavo io vedendo le luci blu della pulsantiera accendersi e spegnersi ad una ad una scendendo di piano in piano. ….4…3…2…1..0.. Didonnn, la porta s’apre e lei esce dritta verso il portone del palazzo, verso la strada assolata. “Ora lo tira su” ripenso nella scia profumata che si è lasciata dietro e che seguo con passo più calmo. Macché. Lei spinge l’anta di cristallo del portone ed esce, supera il marciapiede, attraversa la strada. E la coda di cavallo bionda balza di qua e di là ad ogni suo passo. La perdo fra i pedoni di questa via di Tehran. “Ah, però…”. Il mio amico mi spiega: “Molte fanno così seguendo la parola d’ordine di una nota attivista-scrittrice iraniana: fate come vi pare. Sono sempre più numerose le donne che, appunto, fanno come gli pare”.Devo le mie scuse a Paola che l’altro giorno mi scriveva: non vengo in un Paese dove le donne portano il burka. Avrei dovuto dirle che non venire certo non le aiuta. Burka a parte (che, ripeto, non ho mai visto) spero che la coda di cavallo la incoraggi. Salam aleikum