ACCETTARE LA SFIDA DEL CAMBIAMENTO NON E’ AVVENTATO. NE’ SONO SCONTATI I RISULTATI

ACCETTARE LA SFIDA DEL CAMBIAMENTO NON E’ AVVENTATO. NE’ SONO SCONTATI I RISULTATI

Accettare la sfida del voto, dopo il fallimento del governo Lega e M5S, non è avventato, né sono scontati i risultati, come dimostrano anche i sondaggi che vedono il calo netto della Lega.Si è scelto un’altra strada.Zingaretti ha avuto saggezza e coraggio decidendo di andare a vedere la possibilità di un’intesa ma ponendo chiare condizioni “inderogabili”, senza il soddisfacimento delle quali, anche il segretario lo dice, è bene tornare al voto, che non dobbiamo temere.Però, come rileva anche Ezio Mauro su Repubblica, la domanda di fondo al M5S resta: i pentastellati fanno questo cambiamento di alleanze perché intendono “sopravvivere” o perché, dopo avere condiviso con la Lega il peggior governo del Paese, ritengono di doversi collocare stabilmente dentro un quadro politico democratico diverso e alternativo a quello della destra autoritaria e nazionalista?La credibilità dell’operazione dipende molto dalla risposta a questa domanda che finora i grillini non hanno dato; così come la durata dell’alleanza per l’intera legislatura.Ecco, se ci fosse la campagna elettorale, é proprio con questa domanda che noi dovremmo inchiodare i grillini, i quali non potrebbero più sottrarsi, mentendo ancora una volta, dicendo di non essere né di destra né di sinistra e di non voler allearsi con nessuno.Lo scioglimento di questo nodo è cruciale anche per le trattative in corso, per non fare un nuovo contratto, che, si è visto, non funziona, e per scongiurare il sapore di una manovra tutta di Palazzo fatta per evitare le elezioni e per restare o tornare al governo.