I VERTICI PENTASTELLATI CHIUDONO ALLA LEGA: SALVINI INAFFIDABILE
Beppe Grillo chiama a raccolta i suoi e fa il punto della situazione.La sua posizione è chiara fin dall’otto agosto, giorno dello strappo inaspettato del vicepremier leghista che ha dato il via alla crisi del governo gialloverde. O a quella che si è creduta tale prima dei tentennamenti e riconversioni a U del‘ministro del tradimento’, per dirla con Di Battista.Stringere un patto con ‘l’odiato PD’non è piùun tabù per Grillo, se questo serve per tenere a cuccia l’ex alleato. Oggi, nella sua villa di Marina di Bibbona, in Toscana, presenti i vertici:Di Maio, Davide Casaleggio, Di Battista, Roberto Fico, Paola Taverna e i capigruppo Patuanelli e D’Uva.L’OdG: come gestire la crisi.E soprattutto cosa fare dopo le dichiarazioni di Conte al Senato in calendario martedi 20. Andare avanti come prima, come niente fosse o cambiare interlocutori per portare avanti il programma di governo?Un dilemma non da poco. Che ha molti pro e altrettanti contro.Ingoiare il rospo piddino dopo essere stati spolpati dal lupo padano non è facile. Ma Salvini non è più affidabile. Né credibile. A testimonianza di ciò la sua ‘vergognosa retromarcia’. Una faccia di tolla. Che con una mano conficca il coltello, con l’altra blandisce l’avversario-nemico. ‘Il mio telefono è sempre acceso, mai detto di voler staccare la spina’, questo il refrain postumo dopo aver gridato ‘al voto al voto’e minacciato sfiducie a destra e a manca. La decisione è presa, dunque. Salvini è fuori.Dall’ex alleato nessuna reazione. A parlare i capigruppi del Carroccio: ‘Se i grillini preferiscono Renzi alla Lega”,lo dicano chiaro, gli italiani sapranno chi scegliere’. L’alternativa è dunque il Pd, con la benedizione di Grillo e di Casaleggio.Un boccone troppo amaro invece per Di Battista sedersi al tavolo con i nemici dichiarati. Tornare al voto sarebbe meno indolore.Come la prenderà la base,si domanda il pasionario grillino, questo è un passaggio delicato che andrà comunicato molto chiaramente per evitare ulteriori defezioni.Intanto è prioritario sbarazzarsi del nemico in casa prima di avviare nuove trattative. E poi ci sono le dichiarazioni del premier Conte.Cosa succederà al Senato il 20?Salvini, in una diretta Fb ha detto che non intende lasciare il Viminale: ‘non la do vinta. O voto o ci risiede al tavolo e si lavora’. Insomma tutto e il contrario di tutto è ancora possibile. In questa grossa grassa crisi ferragostana
