IL GIUDICE ESPOSITO E LA SUA SATIRA POLITICA: ‘VI RACCONTO IL TROGLODITA E IL CHIACHIELLO’
        «Mi vergogno di poter apparire quasi allineato con i tempi che viviamo e mi rendo conto che un linguaggio del genere può essere ritenuto disdicevole per chi lo usa. Ma le mie intenzioni sono costruttive. Noi stiamo assistendo a qualcosa che non è concepibile e non è tollerabile: l’arroganza e la sistematica violazione dei diritti umani. Sono molto avvilito, ma occorre reagire». Da quando ha scoperto la platea virtuale di Facebook l’ex procuratore generale della Cassazione Vitaliano Esposito, oggi giudice monocratico per i contrasti interni della magistratura nella Repubblica di San Marino e membro del Consiglio d’Europa contro il razzismo e l’intolleranza, non risparmia i suoi commenti, coloriti e al vetriolo, sull’attuale situazione politica. E dal suo buen retiro di Agropoli osserva, legge e posta scatenando le reazioni, altrettanto colorite e al vetriolo, di quanti lo seguono e sostengono. Dottore, lei scrive su fb: «L’imperativo categorico che oggi si impone, è quello di una battaglia civile e giuridica». Cos’è, una chiamata alle armi per una rivoluzione pacifica? Lei nei suoi post parla spesso del «troglodita». Ma chi è? «E chi può essere? È una persona che non conosce i diritti fondamentali della persona, e che non ha neanche coscienza delle conseguenze delle proprie affermazioni». Si riferisce a Salvini quando scrive: «Il troglodita mostra il ghigno della sua maschera e pensa di travolgere Mussolini e Hitler, ma non sa neanche quel che dice»? «Bisogna leggere miei post per comprendere satira e direzione». Lei parla anche di un «chiachiello»? Chi è? «Si capisce chi è, a Napoli indica una persona che è buona a nulla, completamente inutile». Si riferisce a Di Maio quando scrive: «Il chiachiello è stato fatto fesso dal cafonaccio»? L’uso del termine rivela le sue origini napoletane. «Napoletanissime. Ho frequentato il liceo Vittorio Emanuele II anche se avevo cominciato al Garibaldi. Sono vissuto nell’ambiente della storia de “L’amica geniale” e se vuole le faccio anche una confidenza». «Sono convinto che “L’amica geniale” l’abbia scritto Domenico Starnone, lo stile è il suo e soprattutto la storia che racconta può conoscerla solo lui. È nato al Vasto come me, e come me è figlio di ferroviere». Torniamo alla situazione politica, lei in un post tira in ballo Luigi Pirandello e parla di gioco delle parti. Perché? «Mi sembra evidente che la situazione sia pirandelliana. Zingaretti mica vuole l’accordo, vuole andare alle elezioni per liberarsi di Renzi. Salvini simula gli infortuni e sfiducia Conte per andare alle elezioni, ben sapendo che anche Zingaretti va nella stessa direzione. Renzi tende ad una coalizione di governo per riprendere la sua libertà di azione. Se all’inizio della crisi esistevano precisi accordi, aveva ragione Rino Formica (che pur non mi è mai stato simpatico) quando diceva che “la politica è sangue e merda”». «Conte2, perché sarà un Conte diverso. Nel primo governo Conte era un premier equidistante dalle parti, ora non lo è più, è uomo di parte». Ma non è che questo interessamento alle cose della politica prelude a una sua discesa in campo? «No, assolutamente. Avevo avuto anche delle offerte… ma non appartengo a nessun gruppo e anche nei miei discorsi da procuratore generale, mai riportati dalla stampa, nessuno è mai riuscito a capire da che parte sto». «Io sono naturalmente di sinistra ma la sinistra mi ha sempre sparato addosso. Anche nella mia nomina di procuratore generale non sono stato mai sostenuto dalla sinistra».
