LA DENUNCIA DI DONATELLA, STUDENTESSA DISABILE DI BARI: ‘NESSUNO VUOLE AFFITTARMI STANZA, AIUTO’

LA DENUNCIA DI DONATELLA, STUDENTESSA DISABILE DI BARI: ‘NESSUNO VUOLE AFFITTARMI STANZA, AIUTO’

“Nessuno verrebbe in questo appartamento se ci fossi già tu”. È quello che si è sentita dire Donatella Suriano, ventidue anni. Vive in Puglia con sua madre, uno dei due fratelli più grandi e un cagnolino di dodici anni. Lo scorso giugno ha deciso di iscriversi a Scienze dei Beni Culturali di Bari, studi che probabilmente dovrà abbandonare ancor prima di iniziare perché trovare un alloggio le risulta impossibile. “Ho la SMA (Atrofia Muscolare Spinale). Per questo non è facile trovare una stanza doppia che possa ospitare anche mia madre. All’inizio della ricerca il problema principale sembrava essere solo le barriere architettoniche: spesso a Bari se nel condominio c’è l’ascensore o è troppo piccolo e vecchio o, addirittura, ci sono scale prima di raggiungerlo! Poi si è rivelato anche altro…” Con il passare dei mesi, infatti, Donatella si è scontrata con barriere molto peggiori rispetto a delle infrastrutture ormai datate: “Abbiamo allargato la ricerca in una zona più lontana dall’Ateneo, precisamente San Pasquale, ma molti appartamenti non li abbiamo neppure visti nonostante fossero accessibili. Una volta fatta presente la mia condizione fisica venivamo liquidate telefonicamente: la mia esigenza di vivere con una persona di fiducia per riuscire a svolgere attività quotidiane, dal bere un bicchiere d’acqua al fare il bagno o vestirmi, rende tutto più difficile.” Insomma, siamo quasi a fine Settembre e gli appartamenti nel frattempo sono stati occupati da altri ragazzi e ragazze, mentre la ricerca per la neo-studentessa si è complicata ulteriormente a causa dell’intolleranza di certe persone. “Siamo riuscite a vedere qualche appartamento, ma adesso il problema è ‘la libertà dei ragazzi’. Cioè i coinquilini stessi si rifiutano categoricamente perché io, o forse più mia madre, saremmo un ostacolo alla loro libertà: per questo i proprietari degli immobili preferiscono assecondarli, per non trovarsi in difficoltà qualora restassi in quella casa.” Pregiudizi affrettati, ancor prima di conoscere la situazione di Donatella e il rapporto che intercorre con sua madre, la loro mentalità o il modo approcciarsi alle attività e trasgressioni che un giovane universitario potrebbe svolgere in casa. “Io come tutti vorrei essere libera di studiare all’università, in una città che mi offre punti di vista diversi da quelli che vivo adesso in paese, con dinamismo sociale e crescita personale. Chi sta limitando davvero la libertà dell’altro? Io con mia madre, o i ragazzi? Nel 2019 un disabile non ha ancora diritto, per questa cultura discriminatoria, a cercare una stanza per lavoro o studio non avendo disponibilità economiche per affittare un appartamento indipendente.” Per questo la ragazza è finita col chiedersi se davvero certi giovani siano tutt’oggi così insensibili, o se la società vedrà davvero un cambiamento radicale. D’altra parte non tutte le disabilità sono così palesi, e in fin dei conti ognuno di noi può vivere un particolare disagio personale. “Ricordo a tutti che non sempre le disabilità, le malattie e le condizioni psicologiche di una persona sono visibili, dovremmo girare con le nostre cartelle cliniche? No, ognuno deve essere libero di essere quello che è, lontano da ogni tipo di pregiudizio.” Il primo ottobre le lezioni cominceranno con o senza Donatella, che intanto dovrà decidere se rinunciare agli studi oppure provare ad insistere. Il mondo non si ferma, sono le persone con disabilità a doversi adeguare per la maggior parte delle volte. “Per una ragazza di ventidue anni è davvero difficile fermarsi, il che è ironico visto che sono già ferma su una carrozzina! Spero di non dover rinunciare all’università e che questo messaggio sia un punto di partenza migliorando la situazione per le vecchie e nuove generazioni.”