QUELLA MAGLIETTA SESSISTA PORTA AVANTI LA “CULTURA” DEL POSSESSO

QUELLA MAGLIETTA SESSISTA PORTA AVANTI LA “CULTURA” DEL POSSESSO

DI CLAUDIA SABAUna maglietta rossa per dire la cosa più maschilista di questo mondo:“Se non puoi sedurla, puoi sedarla”.Qualcuno l’ha definito fascismo.Io la definisco “cultura del possesso”.Un potere che riguarda uominidi diverse ideologie politiche e diversi ceti sociali.Giuste le polemiche ma giusto anche riflettere sul perché, oggi, nonostante mille battaglie e qualche legge mirata, ma non troppo, le donne siano ancora considerate oggetti.Il vicesindaco leghista di Roverè, in provincia di Verona, che si veste di “mala cultura” proprio alla festa del paese, ne è la prova.Un esempio lampante di quanto sia ancora in voga l’idea che “l’uomo non deve chiedere mai”.Che le donne si possano “sedare” tranquillamente piuttosto che rispettarle come esseri umani.E allora quelle scritte bianche, sopra uno sfondo rosso, devono far riflettere.Devono far pensare al perché di certi risolini delle donne dopo battute di tal cattivo gusto.Messaggi sbagliati che passano, anche da un rappresentante delle istituzioni.E dovremmo chiederci perché sia così difficile da debellare, un certo tipo di usi e costumi.Se si sia fatto abbastanza a scuola, in famiglia, nella società e nelle istituzioni, per rendere più chiaro il concetto di rispetto della persona.Non come uomo o come donna.Ma come essere umano.Smettere di lasciarci fuorviare da una frase infelice e una battuta, tralasciando la necessità, di una vera rivoluzione culturale.E pretendere che un sindaco, primo cittadino, impari a dare il buon esempio o, in caso contrario, allontanato.