ADESSO TOCCA A PANZIRONI

Che cosa è l’informazione, e quali i doveri di chi la fa per mestiere? Ci sono codici deontologici, che impegnano gli iscritti all’Ordine dei Giornalisti, ci sono quelli del buonsenso che dovrebbero guidare chi produce spettacoli o è impegnato nell’infotainment, il fritto misto dei due campi.Portare davanti ad una platea televisiva piccola o grande un ciarlatano solo perché ha un certo sèguito non ha a che vedere con la libertà del pensiero, se quel pensiero è in grado di danneggiare chi ascolta non avendo gli scorrimenti culturali per capire che il diabete di tipo 1 non si cura eliminando gli zuccheri o mangiando salamelle.Che la dieta mediterranea, definita “veleno puro” contribuisce a difenderci da malattie e a mantenere il giusto peso corporeo, se applicata secondo la piramide e secondo quantità stabilite. Ma nessuna dieta cura il cancro o l’artrosi o il morbo di Crohn o l’alzheimer. Sono operazioni commerciali, che arricchiscono sciacalli e speculatori, malgrado ci sia qualcuno che gridi al miracolo alzandosi dalla sedia.Abbiamo già visto, in Italia, a cosa abbia portato la furia mediatica su Di Bella, le interviste ai tg, sui giornali, nei contenitori tv. Poi siamo passati a Stamina, Vannoni celebrato da cantanti e comici che fanno finta di fare i giornalisti.Adesso tocca a Panzironi.Lo fanno per aumentare un po’ l’ascolto, anche grazie alle polemiche, ma i danni fatti a chi guarda e si convince sono enormi.Non c’è niente di democratico e ovviamente niente di etico, nello sfruttare la credulità popolare per lo share.