BARCELLONA. ANCORA SCONTRI

BARCELLONA. ANCORA SCONTRI

Una rivolta puerile ma che ha ragioni profondeLA BATTAGLIA DI BARCELLONA IN DIRETTA LIVEFallisce il modello della città-vetrina A quelli che “la Spagna sta meglio di noi”: ancora un po’ sembra Gaza. Sto seguendo gli scontri in piazza a Barcellona. Molti fuochi sparsi che disciolgono soprattutto l’asfalto. Molti gesti sconsiderati contro gli agenti e manganellate catalane in risposta, grande danneggiamento, stupido e criminale, della proprietà comunale di Barcellona stessa. Molti cassonetti dati alle fiamme, roba da far saltare il bilancio della municipalità. Molte fioriere distrutte. Molti scoppi e fumi come a capodanno, sono lacrimogeni. Barricate inutili contro nessuno. Colonna sonora di sirene. Può scapaprci il morto, lo piangeranno per decenni. Molti giovani cretini e pericolosi, un clima che porta allegramente al terrorismo, l’abbiamo già visto qui da noi. L’unica differenza è che sono neonazionalisti. Di sinistra non hanno nulla. E’ rabbia pura che esplode in modo disordinato e senza prospettive, la Catalogna non si separerà mai.Non-mi-piac-cio-no.Una cosa che nessuno ha il coraggio di dire è che la Catalogna è “saltata” a seguito della politca d’austerità imposta da Bruxelles per non far fallire le banche andate in bolla finanziaria. Quella che ha portato in pochi anni il debito dello stato dal 35% alla soglia del 100% del pil. E’ lunga da spiegare.Non solo ma sta fallendo soprattutto il modello della città-vetrina, della città tutto turismo e libertà ma che in realtà lavora per la finanza immobiliare, per il commercio alberghiero e non per il proprio benessere.