BIMBO AUTISTICO CREA SCOMPIGLIO A BORDO. LO CALMANO LE COCCOLE DEI PASSEGGERI
Dall’ America arriva questa storia d’amore, solidarietà e condivisione, bella da raccontare e da lanciare nella rete, perché possa far riflettere, sperare e credere in un mondo migliore, fatto di uomini generosi, disponibili ed altruisti. Siamo su un volo di linea della United Arlines, la famiglia Gabriel sta facendo ritorno a Houston dopo una vacanza a San Diego, con loro il figlio Braysen di quattro anni. Uno scricciolo biondo dallo sguardo profondo e lontano, in cui spesso si perde e da dove è difficile ritrovarlo. Braysen è affetto da autismo, una patologia che in tanti studiano ma per la quale ci sono ancora troppe domande sospese, cause e soluzioni da trovare. Ama molto viaggiare e l’aereo è uno dei mezzi che predilige ma questa volta durante il volo di ritorno, qualcosa non è andato per il verso giusto. Alla richiesta degli assistenti di allacciare le cinture, il piccolo ha iniziato ad agitarsi. Per quanti sforzi facessero la madre Lori ed il padre, non c’era nulla da fare, quell’angelo biondo ha iniziato a scalciare, urlare rendendo impossibile qualsiasi tentativo. L’Assistente però non sì è scoraggiata, né irrigidita ma ha chiesto aiuto ad altri stuart presenti. Dopo un primo tentativo della mamma di tenerlo in braccio ed in questo modo di allacciare la cintura, la spia della sicurezza accesa ha nuovamente spaventato Braysen, che ha deciso di sedersi per terra. Gli assistenti a quel punto hanno provato a tenerlo accanto a loro ma il piccolo ha ripreso a scalciare spaventato. Nonostante tutti i passeggeri provassero a tranquillizzarlo il bambino diventava sempre più aggressivo. Hanno deciso a quel punto di accompagnarlo in prima classe dove, l’ambiente più ampio e confortevole poteva tranquillizzarlo. Braysen ha scelto di sedersi di fianco ad un passeggero e sebbene fosse molto più calmo ha continuato a sferrare calci alla poltrona. La reazione del passeggero è stata meravigliosa “Puoi calciare la mia sedia non mi disturba”, a quel punto anche altri hanno deciso di collaborare, offrendo i loro telefonini al piccolo e mostrandogli foto nel tentativo di attirare la sua attenzione e di distorglierlo da scatti involontari che avrebbero potuto procurargli danni. In questo modo l’aereo è riuscito a decollare, senza ulteriori ritardi e disguidi. All’arrivo in aeroporto tutti hanno salutato il piccolo, dimostrando solidarietà ed affetto a questo piccolo passeggero mentre gli assistenti abbracciandolo hanno lasciato fra le sue manine un bigliettino: “Tu e la tua famiglia siete amati e sostenuti. Non lasciare che nessuno ti faccia sentire un peso, ma solo una Benedizione”. Una lezione di umanità che ha attraversato l’oceano, grazie al post della mamma Lori Gabriel, pubblicato su Facebook e che sarebbe bello condividere perché Braysen non è una benedizione solo per la sua famiglia ma per tutti quelli in grado di aprire il proprio cuore.
