BREXIT. CHI DI SOVRANISMO FERISCE, DI SOVRANISMO PERISCE

BREXIT. CHI DI SOVRANISMO FERISCE, DI SOVRANISMO PERISCE

Attendiamo con ansia cio’ che accadra’ quando la Brexit diventera’ realta’. Se lo diventera’, ovviamente. Perche’ nonostante la risolutezza con cui Johnson preme per uscire dall’Europa (anche con qualche colpo basso), sono ormai quasi quotidiane le notizie di qualcosa che non va o che non quadra nel tentativo di fare una Brexit il meno traumatica possibile per i sudditi britannici. Purtroppo per Johnson, i problemi da affrontare e soprattutto da risolvere per uscire senza dolorosi strappi dall’Europa sono parecchi. In primis il problema delle dogane (oggi la circolazione delle merci e’ libera, siamo in territorio europeo). Esiste anche un fronte riguardante la presenza di cittadini europei in GRAN BRETAGNA e anche di cittadini britannici che vivono in territori europei: oggi sono tutti in Europa ma cosa succedera’ con la Brexit? Altri problemi apparentemente minori ma in realta’ consistenti, sono presenti sul fronte industriale, in quanto la produzione industriale oggi e’ soggetta ad una libera circolazione sul territorio europeo mentre a Brexit attiva, le merci inglesi sarebbero di provenienza extraeuropea, con tutte le conseguenze del caso. I tentativi di risolvere questi ed altri problemi da parte di Johnson sono peraltro goffi, quasi puerili, oltre a puzzare lontano un miglio di contraddizione ideologica e di conflitti aperti con una serie di punti fermi della politica inglese Ma dov’e’ il problema, in fondo, dettagli a parte? Semplice: non si puo’ quadrare il cerchio. In Europa ci stai dentro oppure ci stai fuori, con tutte le conseguenze del caso. Anzi, i tentativi di tenere i pieni in due scarpe ricercati ormai quotidianamente da Johnson rendono evidente il fatto che la Brexit e’ solo una promessa da mantenere per una parte dell’elettorato BRITANNICO ma che di fatto la Brexit non la vuole praticamente nessuno, in GRAN BRETAGNA . Anzi, la maggior parte del REGNO UNITO  trova economicamente ingestibile il fatto di uscire dall’Europa, oggi. Questa situazione paradossale che da mesi vede LA GRAN BRETAGNA  tentare nei modi piu’ goffi e improduttivi di risolvere la questione mantenendo quello che e’ stato il volere dei cittadini al momento del referendum, dovrebbe fornire lo spunto per una importante riflessione, ai tanti sovranisti europei: l’Europa e’ una casa comune con tantissimi difetti ma anche con tutti gli innegabili pregi legati ad una coabitazione collaborativa, in cui tutti i principali muri commerciali esistenti tra le nazioni che l’hanno costituita e/o accettata sono stati abbattuti. La libera circolazione di merci e persone e’ una conquista innegabile e si pone nell’ottica di una modernita’ di visione del mondo di grande impatto. Contrariamente all’oscurantistica e medievale visione del mondo sovranista, decisamente inapplicabile in quello che ormai e’ il cosidetto “villaggio globale”, sempre meno separato da confini commerciali. L’Europa e’ un appartamento ampio, comodo, nel quale spesso si fa la spesa insieme, si dividono le spese delle varie utenze, in cui se viene l’idraulico per una riparazione puoi benissimo delegare uno dei condomini, nel caso tu sia occupato in altro. Ma, ancora peggio, l’Europa e’ ormai un elemento di primaria importanza nello scenario economico e politico. Farne parte vuol dire anche essere inseriti nell’economia mondiale senza essere un paese “del terzo mondo”. Un problema, oggi, essere sovranisti fino in fondo: si deve decidere di essere un oscuro ed ininfluente paese satellite, con tutte le conseguenze economiche e politiche del caso.