CARI RAGAZZI, PUNTATE ALLA LAUREA. FATELO PER VOI E PER L’ITALIA
Sono un ragazzo di 18 anni . Dopo la maturità mi piacerebbe continuare a studiare, ma ho paura di buttare anni importanti e ritrovarmi poi ugualmente disoccupato. Non so cosa fare, del resto le persone più grandi mi hanno sempre detto che la laurea non serve a niente. Ecco, non dia retta. Se i suoi genitori possono permetterselo economicamente , studi. Si laurei. Non solo perchè studiare allarga gli orizzonti mentali, e la cultura aiuta a difendersi dalle ingiustizie sociali e da chi vuole solo braccia da sfruttare a poco prezzo, ma anche perchè un Paese moderno ha bisogno di laureati. I dati diffusi dalla Unioncamere sono eloquenti: nei prossimi cinque anni mancheranno 160 mila laureati che dovrebbero rimpiazzare medici, ingegneri o dirigenti prossimi alla pensione. Lo capisce da solo: quei laureati li andremo a prendere all’estero, ed è strano che chi gridaprima gli italianipoi si disinteressi al mondo universitario e non invogli i nostri giovani a continuare a studiare, crescere, formarsi. A meno che, dietro, non ci sia proprio una strategia da parte di costoro, per tenere il popolo ignorante e pilotarlo meglio. In fondo è quello che in Italia accade da una trentina d’anni con programmi televisivi imbarazzanti ( vere armi di distrazione di massa) e scorciatoie per far soldi, legali per carità ma mortificanti, come quella di inventarsi influencer ( anche se con la laurea). In un mondo globalizzato, che corre velocissimo, non c’è altra strada, dunque: si assegnino borse di studio a pioggia, da dare ai migliori e ai più motivati, e si rilancino le nostre università pubbliche. Altrimenti l’Italia non terrà il passo con le altre nazioni che fondano la grandezza di un Paese sulla cultura e la formazione universitaria. E saranno guai. Le strappo allora una promessa: il prossimo anno mi scriva di nuovo per dirmi quale facoltà avrà scelto. Grazie
