EVASIONE FISCALE, MA ALL’ESTERO COME FANNO?

EVASIONE FISCALE, MA ALL’ESTERO COME FANNO?

In questa confusione di strategie di guerra all’evasione fiscale e analisi socioeconomica degli italici contribuenti la domanda legittima che prima o poi viene posta è Posso rispondere per il Sud Africa, paese che considero la mia patria di adozione, riassumendo brevemente due fatti che ho già raccontato in passato con dovizia di particolari. Il primo: la mia azienda per una crisi di liquidità omette di versare l’IVA per un importo di circa 200.000Euro. Superata la crisi mi presento agli sportelli del SARS(South African Revenue Service)per regolarizzare la mia posizione offrendo una rateizzazione semestrale. Il funzionario prende in mano i miei bilanci ed una calcolatrice e dopo 10 minuti mi dice di no, che 6 rate sono troppo poche e concordiamo un piano di 12 rate che non rischierà di mettermi di nuovo in crisi. Il secondo: Un amico risulta debitore verso l’erario. E’ stato esaminato e respinto un suo ricorso e sono trascorsi i termini per presentarne altri. Un ufficiale giudiziario si presenta a casa sua di venerdì pomeriggio con un provvedimento di arresti domiciliari ammonendolo che in caso di trasgressione verrà tradotto in carcere. Potrà uscire da lunedì mattina soltanto per recarsi al SARS con la somma dovuta o garanzie equivalenti. Ecco all’estero come fanno: il fisco non deve essere nè amico nè nemico, deve essere giusto.