EZIO BOSSO: ‘CONTINUERÒ A FARE MUSICA. NON MI SONO RITIRATO’
Non lo avevo mai sentito nominare.Una grave lacuna, la mia, anche se ero in buona compagnia con la stragrande maggioranza degli italiani.Lo scoprii quella sera, sul palco dell’Ariston che illuminò a giorno con la sua musica. Una esibizione da standing ovation per Ezio Bosso, pianista, compositore e direttore d’orchestra di fama internazionale che riuscì fin dalle prime note di Following a bird a commuovere anche il più esigente e impassibile spettatore dell’ultima fila in sala fino a quello più annoiato sul divano di casa. Poi quella chiacchierata con Carlo Conti, padrone di casa di quell’edizione sanremese 2016, e brividi a iosa lungo la schiena. Lui affetto da una malattia degenerativa che gli impedisce di deambulare e parlare come i cosiddetti ‘normali’,raccontava come l’imbarazzo per sua questa disabilità fosse più degli altri, ‘i sani cronici’, che sua.La musica una passione coltivata fin da piccolissimo, a quattro anni quando ha iniziato a studiarla con una prozia pianista. Una formazione continua la sua,un amore infinito per quell’arte che deve unire, emozionare, far sognare. ‘La musica dovrebbe essere materia d’insegnamento in tutte le scuole a partire dall’infanzia’,ama ripetere nelle sue interviste, il Maestro.‘La musica è dentro di noi, è la nostra stessa essenza’. Ieri, alla Fiera del Levante, a Bari,dopo un’esibizione che ha mandato in visibilio il pubblico presente, il musicista torinese ha annunciato, a causa della sua malattia,il suo addio al pianoforte. O presunto tale. ‘Se mi volete bene, smettete di chiedermi di mettermi al pianoforte e suonare. Non sapete la sofferenza che mi provoca questo, perché non posso, ho due dita che non rispondono più bene e non posso dare alla musica abbastanza. E quando saprò di non riuscire più a gestire un’orchestra, smetterò anche di dirigere’. Un annuncio sconvolgente, sofferto e inaspettato. Riportato in prima pagina da tutti gli organi di stampa. Di certo frainteso, o forse strumentalizzato,perché dopo qualche ora è lo stesso maestro a fare piazza pulita sul suo futuro di musicista nel suo profilo Facebook:Chiariamoci bene:SONO MOLTO FELICE PERCHÉ FACCIO IL MIO MESTIERE DI DIRETTOREIeri abbiamo parlato di tante cose belle all’incontro, di etica, società, bellezza e soprattutto di musicaE facciamo cose ancor più belle con le orchestre. Quelle che sogno e ho sognato tutta la vitaPurtroppo è stato dato inutile risalto in maniera sciacalla come sempre al pregiudizio su di me. E questo si che fa male.Ho solo risposto (come dovreste aver notato) che non faccio più concerti da solo al pianoforte perché lo farei peggio che mai e già prima ero scarso cosa che avevo già annunciato 2 anni faMA CONTINUO A FARE MUSICA E MEGLIO DI PRIMA! NON MI SONO RITIRATO.Sono felice di ciò che faccio tantissimo! Ma mi addolora quando si insiste col pianoforte perché non so dire di no, faccio molta fatica e non ho abbastanza qualità. Ma soprattutto perché non si vede la bellezza di altro, quello per cui lotto.E mi addolora che per quanto combatta contro le strumentalizzazioni, si scade sempre in quel pietismo sensazionalistico e queste cose si che mi farebbero ritirare davvero… Auguri, Maestro. Continua a regalarci meravigliose emozioni!
