GIÀ FANTASMI PRIMI DI MORIRE

Essere donna e malata in carcere. Il racconto di Monica Scaglia, una testimonianza che è atto d’accusa fortissimo. Un viaggio nell’indecenza delle patrie galere, dove “vi volete mettere in testa che non siete malati come gli altri?”, e si diventa fantasmi.“E’ stata una nottata particolarmente afosa, le labbra mi bruciano più del solito, mi sono spalmata troppo aglio ieri sera. Non sono più disposta a farmi mordicchiare dagli scarafaggi. Io e la mia compagna di cella li abbiamo soprannominati chirurghi plastici. E’ la quarta volta questa estate che mi rifanno le labbra a canotto e occhi a dirigibile. Me li hanno rifatti così bene che Dominique quasi mi invidia per quelle labbra carnose che lei ha sempre desiderato”. Cronaca di un’ordinaria notte d’estate nella cella di un carcere… CONTINUA SU REMOCONTRO: