GLI HATERS VANNO COMBATTUTI E ISOLATI. È UN DOVERE
Sempre più si pone la questione degli haters, gli odiatori che insultano, ricoprono di parole orrende, di malauguri, a volte di minacce, e lo fanno con persone che non conoscono, persone note ma anche non, che hanno però tutte un tratto comune: non la pensano come loro.Saltiamo le analisi psicosociologiche e andiamo al “che fare”.Censura, denunce, querele? Con la mole di lavoro che hanno i tribunali e sotto cui il sistema giudiziario sta collassando, ci mettiamo anche le denunce dei commenti e dei post dei social? Io personalmente dovrei denunciare cinque o sei persone al mese. Ma per favore.Abbiamo il dovere, tutti noi che percorriamo altre strade da quella del vomito parolaio, di combattere. Non possiamo esimerci. È urgente e necessario.Combattere isolando gli haters, non tollerando i loro commenti, non lasciandoli passare come se alla fine fossero un male ineliminabile.Che i commenti siano contro di te o contro magari qualcuno che detesti, non fare finta di nulla: intervieni, rispondi – su un altro piano, con durezza ma senza vomitare -, oppure prendi in giro l’odiatore mostrandogli la sua pochezza, la sua miseria. Quindi, bloccalo. Ripeto: anche se non ce l’ha con te ma con qualcuno che ti sta fortemente sulle scatole.Smettiamola di cercare di demandare tutto alle “autorità”. Sui social ci stiamo noi, impariamo dunque a gestire chi rende impossibile il dialogo, chi porta violenza e squallore, chi i social li sporca. Sporca anche noi.
