HANNO UCCISO ABDULAZIZ AL FAGHAM, L’OMBRA DEL SOVRANO SAUDITA SALMAN

HANNO UCCISO ABDULAZIZ AL FAGHAM, L’OMBRA DEL SOVRANO SAUDITA SALMAN

L’ombra del re (Corriere.it)Hanno ucciso l’ombra dei re. Il generale Abdulaziz al Fagham, guardia del corpo del sovrano saudita Salman e del suo predecessore,Abdullah, è morto «durante una lite per questioni personali» a Gedda. Almeno questo racconta la versione ufficiale di Riad lasciando spazio a speculazioni e dubbi. L’alto ufficiale sarebbe stato assassinato da un suo amico, Mamhoud al Ali che, per ragioni non ancora chiarite, ha aperto il fuoco su un gruppo di persone dopo una discussione accesa. Sotto il tiro sono caduti un domestico filippino e due conoscenti della vittima (tutti feriti). Subito dopo c’è stata una seconda sparatoria quando il presunto killer ha affrontato elementi della scorta: 5 agenti sono rimasti feriti, deceduto l’omicida. Ambienti dell’opposizione hanno invece delineato uno scenario più pesante con un fallito attentato al sovrano. Il Times, invece, ha scritto che al Fagham era stato “silurato” di recente e forse aveva informazioni importanti sul delitto dell’oppositore Khashoggi, eliminazione ordinata – secondo molte ricostruzioni – dal figlio del re, il principe Mohammed. Ora la dinamica – tutta da convalidare – ha innescato degli interrogativi. Alimentati anche dal particolare momento che vive il regno. In passati vi sono stati episodi fumosi legati alla sicurezza interna, poi di recente gli attacchi agli impianti petroliferi rivendicati dagli sciiti Houti ma attribuiti all’Iran che hanno dimostrato come lo scudo di del paese non sia adeguato nonostante il budget miliardario. Vedremo se nelle prossime ore usciranno elementi più concreti, avendo sempre in mente che la crisi regionale si presta a voci, mezza verità, propaganda. E’ chiaro che i simboli contano. Se gli impianti per il greggio rappresentano la potenza economica, il militare incarnava l’ultima sentinella, l’angelo custode. Al Fagham è sempre stato al fianco dei re, accompagnandoli negli impegni ufficiali e durante ricevimenti. Una presenza fisica ben visibile, documentata da tante immagini diffuse dalle autorità. Le foto mostrano mentre parla a Salman, sulla scaletta dell’aereo in occasione di una visita e persino chinato ad allacciare le scarpe al sovrano. Le notizie dello scontro sono coincise con altre, non meno drammatiche e con gli Houti di nuovo protagonisti. I militanti filo-iraniani hanno annunciato di aver catturato in Yemen «duemila soldati» sauditi e un bottino bellico imponente con un’operazione durata 72 ore nella regione di confine di Najat. Come prova hanno diffuso un video dove si vedono prigionieri, mezzi blindati distrutti, armi, munizioni. Un rovescio che se confermato rappresenterebbe un colpo duro per Riad. E a chiudere la giornata un incendio nella stazione dei treni veloci di Haramain, con numerosi intossicati dal denso fumo.