IL MIO AMICO ROBERTO SEGRETAMENTE CHIAMATO MASINO BUSCETTA

IL MIO AMICO ROBERTO SEGRETAMENTE CHIAMATO MASINO BUSCETTA

Il capitolo di un libro mancato, tra i molti iniziati e mai finiti, attorno al 2010, quando ancora credevo che il giornalismo fosse mestiere che, in alcune sue esperienze inusuali, fosse qualcosa di utile per la collettività. La mia prima vita giornalistica, prima delle guerre e della politica estera che sono stato costretto a seguire. Poi, il tempo e il web che tutto omologa, hanno relegato queste e altre pagine negli anfratti di un computer. Ritrovate a sorpresa per lo spazio dei nostri ‘raccontini’ domenicali. Nessun aggiustamento, anche rispetto a persone nel frattempo scomparse, ‘l’amico Roberto’ stesso, o il rimpianto Gino, ma molte curiosità che forse riusciranno persino a stupirvi.Il mio amico Roberto segretamente chiamato Masino Buscetta. Una regola che ho imparato, non so più se dagli sbirri o dai clandestini, è che se esiste un nome di copertura, quel nome devi usarlo sempre, anche nel privato. Per non rischiare di sbagliare nel momento sbagliato. Ho incontrato per la prima volta Masino Buscetta in un ufficio di quello che avevo frequentato anni prima come Alto Commissariato Antimafia, diretto allora da Domenico Sica, in via Cola di Rienzo a Roma. Cosa di Sisde, credo, o Aisi, come si chiamano adesso i servizi segreti interni. Essenzialmente controspionaggio, quando si limitano a fare il loro lavoro. Padrone di casa, un generico ‘Mimmo’, non sapendo oggi se a dargli il nome vero gli creerei problemi… CONTINUA SU REMOCONTRO: