IL TRIONFO DI LUCA MARINELLI

IL TRIONFO DI LUCA MARINELLI

dal nostro inviato a Venezia giovanni Giovanni BattagliPaolo Virzì, dopo un fraterno abbraccio, ha consegnato a Luca Marinelli la Coppa Volpi,il premio riservato al miglior attore per il film “Martin Eden”di Pietro Marcello, un libero adattamento del capolavoro di Jack London.“Sono particolarmente orgoglioso che un talento come Luca Marinelli abbia avuto un riconoscimento così importante” ha detto Paolo Virzi “è un ragazzo…io lo considero ancora un ragazzo…che sprigiona una forza ed un talento che arrivano in tutto il mondo”Nato a Roma nel 1984, dopo un percorso di studi all’Accademia nazionale di arte drammatica dove si diploma nel 2009, solo un anno dopo interpreta il ruolo principale nel film “La solitudine dei numeri primi” con Alba Rohrwacher.Saverio Costanzo, il regista del film, tratto dal libro di Paolo Giordano, lo aveva notato in uno spettacolo teatrale e lo aveva subito voluto per il complesso ruolo di Mattia il protagonista a cui Luca Marinelli grazie al suo talento fornisce un grande spessore.Nel 2013 lo vediamo in “Tutti i santi giorni” di Paolo Virzì che gli vale una candidatura come miglior attore ai David di Donatello ed appare in un piccolo ma memorabile cameo in “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino.Nel frattempo viene notato anche fuori dai confini nazionali ed è invitato a partecipare alla European Shooting Star, l’occhio attento della Berlinale sui giovani talenti europei.Nel 2015, l’anno della svolta, interpreta due film estremamente importanti per la sua carriera: “Non essere cattivo” terzo e purtroppo ultimo film di Claudio Calligari ed il film di culto “Lo chiamavano Jeeg Robot” di Gabriele Mainetti dove da vita all’indimenticabile personaggio dello zingaro.Grazie a questi due film ottiene a Venezia il premio Pasinetti per il primo, e Nastro d’argento e David di Donatello per il secondo imponendosi come uno dei più interessanti tra i giovani attori italiani.Tra il 2017 ed il 2018 si divide tra teatro cinema e televisione interpretando “Il padre d’Italia” di Fabio Mollo, “Slam” di Andrea Molaioli, “Una questione privata” di Paolo e Vittorio Taviani e “Fabrizio De Andrè- un principe libero” di Luca Facchini.Ieri con la coppa Volpi come miglior attore per il “Martin Eden” di Pietro Marcello ha ricevuto il premio per quella che veramente è stata la migliore interpretazione, insieme a quella di Joaquin Phoenix, tra i film visti a Venezia.Il suo personaggio, un marinaio, un avventuriero, un ribelle anarchico che ama la vita che ha lo sguardo dell’intellettuale sulla società ancora prima di esserlo, è indimenticabile.E’ profondo ed educativo il modo con cui Martin trova il proprio riscatto attraverso la cultura e come riesce a rimanere un marinaio con lo sguardo disincantato sul successo anche quando viene chiamato a fare una lezione all’università.Pietro Marcello ha più volte ammesso che Luca Marinelli era stato da subito nei suoi pensieri come a dimostrare che il suo immenso talento irradia luce sui personaggi che interpreta.Sempre.Le parole bellissime con cui ha accettato il premio,il messaggio d’amore alla famiglia ed a chi nel mare salva vite umane fanno di lui una bellissima persona oltre che un meraviglioso attore. dal nostro inviato a Venezia Giovanni Battaglia