IL VOTO AI SEDICENNI?

“I Vecchi non muoiono più, l’odore è insopportabile. Figli e nipoti non ce la fanno a custodirli, non ce la facciamo più. I badanti sono scappati per primi. Lavare. Pulire. Imboccare. Mettere a letto. Curare. Far alzare. Chiamano in continuazione. E stanno diventando feroci, non ci uccidono solo perché ancora gli siamo utili. Ma un mio amico, un Giovane di cinquant’anni, che si era preso una brutta influenza e stava a letto, è stato ucciso dalla madre con una siringa d’insulina. Già, le medicine: per noi non si trovano più. Ci teniamo ogni malanno perché ormai le società farmaceutiche producono solo per loro, per farli vivere più a lungo. D’altra parte sono i Vecchi che hanno il denaro, e lo tengono nascosto in banche amministrate da centenari. A noi danno i soldi contati per fare la spesa, ma le risorse della Terra scarseggiano. Niente frutta (ma tanto a loro dà acidità), niente carne perché gli unici animali rimasti sono i volpini da compagnia, niente verdure perché non c’e’ tempo di coltivarle e comunque la terra, non più concimata dai loro corpi e da quelli delle bestie, sta diventando polvere. E non piove. Le strade sono deserte. Le automobili non girano perché manca la benzina: i pozzi di petrolio sono secchi. Solo i vecchi sfrecciano su speciali carrozzelle che succhiano tutte le ultime riserve di elettricità. È molto pericoloso andare in giro a piedi, perché non vedono bene e se investono qualcuno nemmeno si fermano. Noi Giovani viviamo al buio, quindi non possiamo nemmeno più leggere. La sera mangiamo un semolino e andiamo a letto. Le televisioni a pile trasmettono solo repliche di “Ok il prezzo è giusto”, di telenovelas brasiliane e discorsi di un leader morto duecentenario la primavera scorsa. Le Vecchie si commuovono a guardarlo. “Che bel omett che l’era!” dicono, ricordando la sua parrucca e i suoi denti gialli che stavano”così bene con il doppiopetto grigio!”.Il sesso è vietato, ma non ci va nemmeno di farlo. Un po’ perché i Vecchi hanno fatto incetta di Viagra, un po’ perché i loro corpi quasi in decomposizione ci fanno odiare anche i nostri. Chissà come saremo diventati: gli specchi sono stati tutti rotti, non abbiamo riscontri. Ma stiamo organizzando la resistenza. Ieri, proprio ieri, mi è finalmente arrivata la lettera dei rivoluzionari della mia età, che ho potuto leggere alla luce dell’alba:“Cari compagni,Preparatevi a partire. Giovani americani capeggiati dalle figlie di Barak Obama hanno approntato delle navicelle che ci trasporteranno su Marte, dove le risorse, rispetto a quelle della Terra, sono ancora fiorenti. Si dice che chi ha ancora i denti potrà ricominciare a mangiare. Un Giovane di 60 anni che si chiama Sky, sta addirittura pensando di fondare delle televisioni. Sono stati riprodotti alcuni profumi, come Aria, Pelle Nuova, Erba, addirittura Rosa. Naturalmente i Vecchi non devono sospettare nulla della nostra partenza. Comportatevi normalmente, non fatevi vedere parlare tra voi, non mostratevi allegri. Il luogo dell’appuntamento per i giovani italiani è Anzio, località che gli americani dicono di conoscere. Salirete a bordo di sottomarini che vi condurranno direttamente in Alaska, dove le navicelle sono posteggiate. Non portate nulla con voi, solo un libro, ché gli altri avremo tempo di scriverli durante il viaggio. Avviatevi prima possibile, i sottomarini s’immergeranno in continuazione, ogni trecento Giovani. Per fare prima rubate le carrozzelle dei Vecchi, anche perché se andate a piedi potrebbero raggiungervi. Prima di andare, però, riempite i loro frigoriferi e le loro dispense. Fategli scorte di pannoloni e di cibo per volpini. Lasciategli le medicine. Che durino, chi più chi meno, senza più il nostro aiuto. Che durino il più possibile, maledetti”.