LA CRISI SIRIANA SI INTRECCIA CON LE TENSIONI DEL GOLFO, TRA CONTATTI E MONITI

La crisi siriana si intreccia con le tensioni del Golfo, tra contatti e moniti. L’ente petrolifero iraniano ha diffuso foto piuttosto nitide sui danni riportati dalla sua petroliera attaccata pochi giorni fa nel Mar Rosso. Un episodio grave ma con molti aspetti da chiarire.Gli squarciLe immagini mostrano una serie di squarci sulla fiancata della Sabiti. Non è chiaro cosa abbia centrato la nave mentre si trovava al largo delle coste saudite: inizialmente si è parlato di missili, ora di razzi. E Teheran ha denunciato l’atto terroristico senza elaborare. Oggi il presidente iraniano Hassan Ruhani ha precisato che il responsabile del gesto è un attore locale non un gruppo estremista. Frase che potrebbe far pensare ad un ruolo di Riad e ad una possibile ritorsione – non rivendicata – dopo il bombardamento dei suoi siti petroliferi. Incursione attribuita all’Iran. Ma tutti i protagonisti, ovviamente, negano. Anche perché questo tipo di operazioni può favorire smentite e nascondere eventuali responsabilità.Via negozialeRuhani peraltro ha sostenuto che i problemi nella regione debbano essere risolti attraverso i canali diplomatici, ma aggiunto che l’evento che ha riguardato la nave avrà comunque delle conseguenze. Ci sarà una risposta “silenziosa” dell’Iran? Uno scambio di segnali che coincide con l’importante visita di Vladimir Putin in Arabia Saudita e negli Emirati.Putin in ArabiaIl leader russo, che si è incontrato con i massimi esponenti del regno, vuole rinsaldare le relazioni con la firma di una dozzina di nuovi accordi economici e un’azione congiunta nel mercato petrolifero. Il Cremlino, alleato dell’Iran in Siria, ha escluso una mediazione diretta, affermazione che tuttavia non esclude di esplorare qualsiasi strada. I russi hanno tutto l’interesse a muovere in un’area d’influenza statunitense, però piuttosto sorpresa dalle mosse di Donald Trump.