LA SCRITTURA DIGITALE GENERA ADULTI PRIVI DI MEMORIA CONCRETA

LA SCRITTURA DIGITALE GENERA ADULTI PRIVI DI MEMORIA CONCRETA

Fabrizio Falconi9 h ·la nostra generazione – la prima quasi interamente alfabetizzata – si è formata sulla scrittura. Si consolidò l’abitudine di scrivere del proprio mondo interiore sotto forma di diari, lettere, poesie, cartoline, memorie o appunti. Ciascuno di noi produsse un vasto materiale che anche se dimenticato o trascurato o andato perduto negli anni, ha costituito il nostro fondamento, la nostra testimonianza (reale, secondo il principio di realtà) della esistenza (quindi delle esperienze). Questa generazione interamente digitale conosce invece una netta cesura. Persa del tutto l’abitudine di scrivere a mano o con una macchina da scrivere (i ragazzi di oggi hanno serie difficoltà con la propria calligrafia, praticano a stento lo stampatello o lo stampatellino), tutto passa attraverso lo smartphone (in più rari casi il pc) e le “nuvole” ad esso collegate. Tutto è aereo, impermanente, invisibile, intangibile. Del loro mondo interiore restano evanescenti tracce digitali affidate a banche dati “monstre” che dubito molto riusciranno a restituire loro, da adulti, il mondo che loro sono adesso. Saranno adulti privi di memoria concreta (sicuramente non cartacea), ‘aerei’, appunto. Perfino le fotografie familiari che hanno per intere generazioni fatto memoria, saranno custodite in nuvole esterne. E’ un cambiamento antropologico grande, dei cui effetti oggi non abbiamo alcuna consapevolezza.