LUCIA UMILIATA DUE VOLTE
DI CLAUDIA SABALucia, 50 anni.Vive a Ferrara.Conosce Mauro durante una serata danzante.Si frequentano e, tra loro, nasce una relazione.Si lasciano, si riprendono, si lasciano ancora.Intanto, passano 18 mesi.Poi, Lucia dice basta.Torna alla sua vita ma lui continua a cercarla.È il 16 marzo del 2010 quando Lucia sta rientrando a casa.Un uomo con il volto coperto l’aggredisce.La colpisce con un coltello.Lei urla.Lui le dice:”ti uccido”.Lei gli scopre il viso.È Mauro.Lucia cade per terra in un lago di sangue.Lui si avventa su di lei ma qualcosa va storto.La lama del coltello si stacca dall’impugnatura.Mauro le sbatte la testa per terra e lei scappa trascinandosi fino al campanello.Suona. Dentro casa c’è suo figlio.La porta in ospedale.Lucia è salva.Ha un trauma e il naso rotto, ma se la caverà.Mauro viene indagato.Tentato omicidio premeditato e aggravato.A dicembre del 2010, inizia il processo e Mauro viene condannato con rito abbreviato a 9 anni e 4 mesi. Sentenza diventata poi definitiva nel 2015.Mauro finisce in carcere.Lucia finalmente inizia a vivere.Ma dopo un anno di carcere, Mauro paga qualcuno per ammazzarla.Chi avrebbe dovuto ucciderla, però, lo tradisce e confessa tutto alla polizia.Un nuovo processo pertentato omicidio e nel 2017 Mauro viene assolto.Per il giudice, non si possono processare le intenzioni.In appello l’assoluzione viene ancora confermata.Uno sconto di pena per buona condotta riporta Mauro in libertà.Lucia ha paura e si chiude in casa.Quando esce lo fa con la scorta.Bruno Vespa la intervista a Porta a Porta.Le dice che in fondo è fortunata ad essere ancora viva.Lucia non ha avuto giustizia.Ne’ da un tribunale, ne’ da chi, intervistandola, ha minimizzato le violenze da lei subite.Lucia è stata umiliata ancora.Come tutte le donne vittime di violenza.Che di violenza muoiono perché, combatterla, vuol dire costruire una cultura del rispetto.Il giornalista è stato deferito al Consiglio di Disciplina del Lazio per aver “reiterato un atteggiamento ambiguo, scorretto e irrispettoso nei confronti di una donna già vittima di violenza”.Forse, un giorno, ogni donna vittima di violenza potrà uscirne viva.Non per fortuna ma perché nel frattempo, si sarà costruito un futuro di tutto rispetto.Ci vorrà tempo ma, forse, è ancora possibile sperare.
