LUI, LEI, E QUELL’INCONTRO INASPETTATO
DI CLAUDIA SABAEra l’alba e nonostante la finestra dimenticata aperta, sentiva ancora forte l’odore di lei.Sdraiato sul letto, intravedeva il suo fermaglio e il bicchiere lasciato per terra, con il bordo ancora sporco di rossetto.Il vento trasportava frammenti staccati dal mare e un velo di sabbia entrava prepotente sul pavimento.Avrebbe preferito il profumo dei suoi capelli e il sapore di salsedine sulle sue labbra.Avevano avvicinato due destini, così lontani, che nessuno avrebbe mai scommesso niente su di loro.Ricordava ancora il loro primo incontro.Quella mattina era uscito di casa più tardi del solito e l’aveva trovata lì, seduta sopra uno sgabello.Lei si era girata di scatto e l’angolo della sua borsa aveva colpito una tazzina sul bancone del bar.Il caffè era finito sul pantalone.Avrebbe potuto pensare chequello fosse solo il classico inizio di una giornata cominciata male.Ma il viso di lei, quegli occhi trasparenti e quelle labbra così grandi, avevano frenato ogni suo pensiero.Se ne andò a malincuore.La macchia di caffè scomparve dal pantalone ma lei rimase ferma nella sua testa.Un’immagine così resistente che prevaricava ogni altra immagine.L’aveva cercata e poi ritrovata qualche tempo dopo.Così era iniziato tutto.Lunghe conversazioni al telefono.Mille whatsapp e chilometri di chat.Aveva rapito la sua mente con quel suo essere adorabilmente complicata, strana e dolce, leggera nelle parole.Una conoscenza lenta, fatta di passeggiate al mare a bagnarsi i piedi di notte.Si allontanavano per poi riprendersi.Si perdevano per poi ritrovarsi.Fino a quella sera quando aveva sentito troppo forte, la voglia di baciarla.E lei, felice, lo aveva lasciato fare.Come se non aspettasse altro.Un bacio, con la sensazione forte di cadere senza farsi male.Le labbra, parlavano parole mute.Quella stanza affacciata sul mare, aveva spento pensieri e acceso fantasie.Si erano stretti, con una passione inaspettata.Si guardarono a lungo, per essere certi che tutto fosse reale.Baci, movimenti, voci intrecciate.Non poteva esserci nessuna relazione, lo sapevano, ma la tentazione di viversi fino in fondo, era troppo forte.Incontri.Complici in quei loro appuntamenti segreti.Veri nel letto e finti, fuori da quella stanza.Lui non era preparato all’amore.E in quella circostanza aveva sbagliato ad investire tanto su di lei.Che sapeva già, di non poter avere.Quell’ultima volta, non avevano più argomenti e si erano arresi, consapevolmente.Lei aveva spento l’ultima sigaretta, consumato l’ultimo sorso di vino ed era andata via, senza più voltarsi indietro.Si chiedeva ancora perché non avesse insistito, perché non l’avesse inseguita come aveva fatto tante altre volte.Probabilmente perché lei aveva ragione.Doveva smettere di immaginare realtà che non avrebbero mai potuto avverarsi. La loro storia non era mai iniziata perché entrambi, avevano troppa paura di volare.Peccato averlo saputo troppo tardi, quando era già dentro la storia, senza alcun paracadute che attutisse la caduta.Lui, per lei, era stato solo un foglio da usare e poi gettare via.Un foglio bianco da imbrattare su cui scrivere parole anonime.Lei, per lui, era molto di più.Ma non aveva mai trovato il coraggio di dirlo.Nemmeno a se’ stesso.E alla fine era diventato solo cartastraccia, stropicciata da scarabocchi incomprensibili.Senza di lei, sarebbe tornato quello di sempre.Il playboy, tra vestiti ed emozioni assenti, con lei, infilata nella mente.Avrebbe dormito con tante donne, senza ricordarne nessuna.Avrebbe fatto sesso con tanti corpi, senza possederne alcuno.Avrebbe occupato mille lenzuola, tutte sbagliate.E intanto, il tempo, sarebbe trascorso.E si sarebbe voltato ad ogni caffè, bevuto in un bar qualsiasi.Ma lei, sapeva già, non l’avrebbemai più incontrata.
