PER TUTTI IL DOLORE DEGLI ALTRI E’ DOLORE A META’
Breve riflessione sulle contraddizioni di un paese dove si riesce a negare a un tempo il diritto alla morte e il diritto alla cura… In attesa della pronuncia della Corte Costituzionale sull’articolo che considera reato il suicidio assistito. Pensando a chi vorrebbe dignitosamente morire. Pensando alle cure negate a chi vorrebbe dignitosamente vivere.Strano paese questo nostro, dove non si è liberi di morire pur desiderando, quando gravemente malati, una morte dignitosa senza oltre soffrire, ma dove sembra che non si possa che morire, anche se faresti di tutto per vivere, se il diritto alla cura si infrange su uno dei tanti muri che a quel diritto si frappongono, come quelli (non finirò mai di parlarne) della cella di una prigione. Il diritto alla vita e il diritto alla morte. E quale vita e quale morte, se entrambe negate. Possono sembrare questioni diverse e lontane, opposte, persino… ma c’è un filo rosso, credo, che le unisce, passando per la nostra indifferenza, che tutto trasforma in prigioni. In cui rinchiudere, con il loro dolore, gli altri… CONTINUA SU REMOCONTRO:
