THOMAS COOK, IL FALLIMENTO DELLA PIÙ ANTICA AGENZIA DI VIAGGI INGLESE

Thomas Cook, un nome una garanzia sino a qualche mese fa, è oggi il simbolo di uno dei più grossi e disastrosi fallimenti di tutti i tempi. La storica e più antica agenzia di viaggi inglese(e la più grande al mondo)ha infatti dichiarato bancarottae lascia sparsi nel mondo oltre 160mila turisti britannici, i cui rimpatri costeranno alle casse dello Stato ben oltre i 600 milioni di sterline. Il più grosso rimpatrio dai tempi della seconda Guerra Mondiale, battono le agenzie di stampa.Una nuova ‘Dunkerque’per i sudditi della Regina. Episodio, quest’ultimo che risale al 1940 quando Winston Churchill fece evacuare tutti i soldati inglesi dalla spiaggia di Dunkerque in Francia: 400mila militari furono allora prelevati con mezzi di fortuna, chiamando a raccolte tutte le barche dei cittadini privati. All’origine del fallimento un debito stimato intorno ad 1,7 miliardi di sterlineche nessun piano di salvataggio è riuscito a scongiurare.Un fallimento-beffa, così viene definito il disastroso tonfo di Cook: rimpatriare i turisti da mezzo mondo costerà molto più di qualunque piano di salvataggio stanziato coi soldi pubblici, se si fosse attuato. Piano scartato a priori proprio per non pesare sui contribuenti. Ma sui quali graveranno ora le ingenti spese per i rimpatri. Ma c’è di più.Agli oltre 9mila dipendenti che rischiano il posto di lavoro, 6mila e passa turistiche avevano già prenotato le vacanze rischiano di perdere, oltre al viaggio, il costo del biglietto. Si prevedono migliaia di ricorsi per le richieste di risarcimento. Fondi anche questi da tenere in considerazione in aggiunta ai costi dei rimpatri. Un vero terremoto ed un boomerang per l’economia inglese.Già alle prese con la Brexit, il difficile e sofferto distacco della Ue ancora in cerca di un’uscita indolore.